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- Yuri Botticelli, Marco Possieri e Marco Mondovecchio hanno completato l'«Operazione Everesting» a Castiglione del Lago, affrontando un dislivello di 8.848 metri, equivalente all'altezza dell'Everest.
- I ciclisti hanno ripetuto la salita di via del Pozzino per 280 volte, su un percorso con una pendenza media del 14% e punte del 17%.
- Nonostante le difficoltà, Yuri Botticelli ha concluso l'impresa per primo alle 20:30, seguito da Marco Mondovecchio alle 22:30 e da Marco Possieri alle 23:30, dimostrando una straordinaria forza di volontà.
Un’impresa che sfida i limiti della resistenza umana e della determinazione sportiva si è consumata sulle strade di Castiglione del Lago, dove tre ciclisti, Yuri Botticelli, Marco Possieri e Marco Mondovecchio, hanno compiuto un’ascensione equivalente all’Everest, ripetendo per ben 280 volte la ripida salita di via del Pozzino. L’iniziativa, battezzata “Operazione Everesting”, ha visto i tre atleti affrontare un dislivello complessivo di 8.848 metri, replicando l’altezza della vetta più alta del mondo, su un percorso caratterizzato da una pendenza media del 14% e punte del 17%.
La sfida è iniziata alle 4 del mattino di domenica, con un piano alimentare ben definito e un punto di ristoro allestito sul lungolago. Tuttavia, a metà percorso, i ciclisti hanno dovuto rivedere la loro strategia nutrizionale, optando per gelati, caffè e gel energetici, data l’impossibilità di ingerire cibi solidi. Un elemento fondamentale per il successo dell’impresa è stato il sostegno del pubblico, che ha incitato i ciclisti lungo tutto il percorso, creando un’atmosfera simile a quella di un campionato mondiale di ciclismo.

Un’impresa collettiva: il supporto e le difficoltà incontrate
Oltre ai tre protagonisti, l’impresa ha visto la partecipazione di altri due ciclisti, Walter Santeroni, di 73 anni, e Andrea Angori, che hanno contribuito con un significativo dislivello. La giornata è stata costellata di difficoltà, tra crisi fisiche, indurimento delle gambe e un GPS che sottostimava il dislivello percorso, costringendo i ciclisti a ripetere la salita per un numero maggiore di volte rispetto a quanto previsto. Il supporto del fisioterapista, presente sul lungolago, è stato fondamentale per alleviare le tensioni muscolari e permettere ai ciclisti di proseguire.
La salita di via del Pozzino, caratterizzata da una pendenza elevata e da una brevità che non permetteva un adeguato recupero in discesa, ha messo a dura prova la resistenza dei ciclisti. Nonostante le difficoltà, Yuri Botticelli ha concluso l’impresa per primo alle 20.30, seguito da Marco Mondovecchio alle 22.30 e da Marco Possieri alle 23.30. La conclusione dell’impresa è stata celebrata con una festa sul lungolago, a testimonianza dell’eccezionalità dell’evento.
- 🚴 Complimenti ai ciclisti, un'impresa davvero straordinaria che......
- 🤔 Mi chiedo, però, se questo tipo di sfide estreme......
- 🤯 Incredibile come l'Everesting spinga i limiti, ma forse dovremmo interrogarci se......
L’Everesting: una sfida globale per ciclisti audaci
L’Everesting è una sfida ciclistica che consiste nel ripetere la stessa salita fino a raggiungere un dislivello cumulativo pari all’altezza del Monte Everest, ovvero 8.848 metri. Questa disciplina, nata in Australia nel 1994, è diventata un fenomeno globale, attirando ciclisti di ogni livello, desiderosi di mettersi alla prova e superare i propri limiti. L’Everesting può essere affrontato su strada, sterrato o anche indoor, utilizzando un simulatore di ciclismo.
La scelta della salita è libera, ma è fondamentale che sia continua e che non presenti tratti pianeggianti o in discesa. La pendenza ideale è compresa tra il 6% e il 10%, ma molti ciclisti optano per salite più ripide, per ridurre il numero di ripetizioni necessarie. L’Everesting richiede una preparazione fisica e mentale adeguata, oltre a una strategia nutrizionale ben definita. È fondamentale idratarsi e alimentarsi correttamente durante tutta la durata dell’impresa, per evitare cali di energia e crampi muscolari.
Un’impresa che ispira: la forza della volontà e la passione per il ciclismo
L’impresa compiuta da Yuri Botticelli, Marco Possieri e Marco Mondovecchio a Castiglione del Lago è un esempio di come la forza di volontà, la passione per il ciclismo e il sostegno della comunità possano permettere di raggiungere obiettivi apparentemente impossibili. La loro sfida, che ha richiesto mesi di preparazione e un impegno fisico e mentale straordinario, ha dimostrato che con la determinazione e il sacrificio si possono superare i propri limiti e realizzare i propri sogni.
L’Everesting è una metafora della vita, un percorso fatto di salite e discese, di difficoltà e di successi. Affrontare una sfida del genere significa mettersi alla prova, superare i propri limiti e scoprire la forza che si cela dentro di noi. È un’esperienza che cambia la prospettiva sulla vita e che ci insegna a non arrenderci mai, anche quando la strada si fa ripida e faticosa.
Amici appassionati di ciclismo e montagna, l’impresa di Castiglione del Lago ci ricorda una verità fondamentale: la montagna, sia essa reale o metaforica, è un terreno fertile per la crescita personale. Una nozione base da tenere sempre a mente è che la preparazione fisica è cruciale, ma la forza mentale è ciò che fa la differenza quando la fatica si fa sentire. Un concetto più avanzato è quello di ascoltare il proprio corpo, imparando a riconoscere i segnali di affaticamento e a gestire le energie in modo efficiente.
Riflettiamo su come questa impresa possa ispirarci nelle nostre sfide quotidiane. Quali sono le “salite” che stiamo affrontando nella nostra vita? Come possiamo prepararci al meglio per superarle? E soprattutto, qual è la “vetta” che vogliamo raggiungere? La risposta a queste domande può aiutarci a trovare la motivazione e la determinazione necessarie per affrontare qualsiasi ostacolo e realizzare i nostri sogni.