Everest: Kami Rita Sherpa riscrive la storia con la 31ª ascensione da record!

L’alpinismo himalayano è in fermento, con imprese che ridefiniscono i limiti umani e riscrivono la storia dell’ascensione. Il 27 maggio 2025, Kami Rita Sherpa, una figura leggendaria dell’alpinismo nepalese, ha compiuto un’impresa straordinaria, raggiungendo la vetta dell’Everest per la 31esima volta. Questo evento non è solo un record personale, ma un simbolo della resilienza, della dedizione e della profonda connessione tra l’uomo e la montagna.

Un record che sfida i limiti

Kami Rita, soprannominato l'”Uomo dell’Everest”, ha superato il suo stesso primato, consolidando la sua posizione come l’alpinista che ha scalato più volte la montagna più alta del mondo. La sua prima ascensione risale al 1994, e da allora ha continuato a sfidare le vette, guidando spedizioni commerciali e ispirando generazioni di alpinisti. Il suo successo non è solo una questione di forza fisica, ma anche di conoscenza profonda della montagna, di esperienza e di una determinazione incrollabile. Pasang Dawa, con 29 ascensioni, si posiziona come il secondo alpinista più prolifico, sottolineando ulteriormente l’eccezionalità del traguardo di Kami Rita. L’organizzatore della spedizione, Seven Summit Treks, ha espresso grande ammirazione per Kami Rita, definendolo un eroe nazionale e un simbolo globale dell’Everest. Himal Gautam, funzionario del ministero del Turismo nepalese, ha sottolineato come le imprese di Kami Rita abbiano elevato il settore alpinistico nepalese a un livello superiore.

La montagna nel DNA

La passione per la montagna scorre nelle vene di Kami Rita. Suo padre è stato tra le prime guide alpine Sherpa, e fin da giovane ha respirato l’aria rarefatta delle vette. La sua prima scalata nel 1994, all’età di 24 anni, segnò l’inizio di una carriera straordinaria. Oltre all’Everest, Kami Rita ha scalato altre vette iconiche come il K2, il Cho Oyu, il Manaslu e il Lhotse, dimostrando la sua versatilità e la sua abilità in diversi ambienti montani. La sua dedizione non è solo personale, ma anche un contributo significativo al riconoscimento del Nepal come destinazione alpinistica di eccellenza.

Una stagione di record e di sfide

La stagione alpinistica del 2025 è stata caratterizzata da una serie di imprese notevoli. Tashi Gyalzen Sherpa, a soli 29 anni, ha stabilito un record impressionante, scalando quattro cime dell’Everest in soli 15 giorni. Kenton Cool, alpinista britannico di 51 anni, ha raggiunto la vetta dell’Everest per la 19esima volta, estendendo il suo record come non nepalese con il maggior numero di ascensioni. Aprile e maggio sono i mesi più favorevoli per le scalate sull’Everest, grazie alle condizioni meteorologiche più stabili. Quest’anno il Nepal ha rilasciato più di 1.100 autorizzazioni per gli scalatori, di cui 458 specifiche per l’Everest, ricavando oltre 5 milioni di dollari in diritti. Nonostante il grande afflusso di alpinisti, la stagione 2025 ha registrato un numero relativamente basso di decessi, con solo due vittime, un alpinista filippino e uno indiano.

Oltre il record: l’eredità di Kami Rita

L’impresa di Kami Rita va oltre il semplice record numerico. Rappresenta la passione per la montagna, la dedizione al proprio lavoro e l’orgoglio per la propria cultura. La sua storia è un esempio di come la determinazione e la perseveranza possano portare a risultati straordinari. Kami Rita ha contribuito a elevare il Nepal come destinazione alpinistica di eccellenza, attirando alpinisti da tutto il mondo e generando importanti entrate per il paese. La sua eredità è un’ispirazione per le future generazioni di alpinisti nepalesi e un simbolo della forza e della resilienza del popolo Sherpa.
L’alpinismo, come dimostra la storia di Kami Rita, non è solo una questione di conquista di vette, ma anche di rispetto per la montagna e per le persone che la abitano. *La conoscenza delle tecniche di progressione su ghiaccio e roccia, la gestione del rischio e la preparazione fisica e mentale sono fondamentali per affrontare le sfide dell’alta quota. Un aspetto spesso sottovalutato è l’importanza dell’acclimatamento, un processo graduale che permette al corpo di adattarsi alla rarefazione dell’ossigeno.*

Un concetto più avanzato riguarda l’etica dell’alpinismo, che promuove un approccio responsabile e sostenibile alla montagna. Questo significa ridurre al minimo l’impatto ambientale, rispettare le culture locali e promuovere un alpinismo più consapevole e rispettoso.
Riflettiamo: cosa significa per noi la montagna? È solo una sfida da superare, o un luogo da proteggere e da cui imparare? L’esempio di Kami Rita ci invita a considerare l’alpinismo come un’esperienza umana profonda, un’occasione per connetterci con la natura e con noi stessi.