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- Jordan Cannon e Michael Vaill hanno completato l'El Cap Triple in sole 23 ore e 19 minuti, scalando tre vie iconiche di El Capitan.
- La strategia vincente è stata scalare di notte, iniziando alle 20:00, per evitare il caldo e preservare le energie, completando la Salathe Wall in 6 ore e 47 minuti.
- L'El Cap Triple, già compiuto nel 1994 da Hans Florine e Steve Schneider, rappresenta una sfida unica, posizionandosi tra la Triple Crown e il Quad per difficoltà e numero di tiri.
Gli scalatori Jordan Cannon e Michael Vaill hanno compiuto un’impresa straordinaria, entrando nella storia dell’alpinismo moderno con la ripetizione dell’El Cap Triple. Questa sfida consiste nella scalata di tre vie iconiche di El Capitan, nello Yosemite, in meno di 24 ore. Cannon e Vaill hanno scelto di emulare Alex Honnold e Shawn Leary, che nel 2010 avevano realizzato la stessa impresa, affrontando le vie Salathe Wall, Lurking Fear e The Nose.
Il duo ha impiegato esattamente 23 ore e 19 minuti per completare gli 80 tiri di corda che compongono le tre vie, dimostrando una preparazione fisica e mentale eccezionale. La loro performance si inserisce in un contesto di crescente interesse per le sfide di endurance nell’arrampicata, dove la velocità e la resistenza diventano elementi chiave per superare i propri limiti.
La strategia vincente: scalare di notte per evitare il caldo
Come i loro predecessori, Cannon e Vaill hanno optato per una partenza serale, iniziando la loro scalata alle 20:00 del 2 giugno. Questa scelta strategica ha permesso loro di evitare le temperature più elevate durante le prime ore della sfida, preservando le energie per le vie successive. La scalata notturna di Salathe Wall è stata completata in 6 ore e 47 minuti, seguita da Lurking Fear in 4 ore e 41 minuti. L’ultima via affrontata è stata The Nose, il percorso a loro più familiare, completato in 6 ore e 11 minuti sotto un sole cocente.

- 🚀 Che impresa! Dimostrazione di passione e dedizione......
- 🤔 Ma siamo sicuri che sia davvero una novità assoluta...?...
- 🥵 Scalare di notte? Geniale per evitare il caldo, ma......
Un confronto con le imprese del passato
L’El Cap Triple non è una novità assoluta nel mondo dell’arrampicata. Prima di Honnold e Leary, Hans Florine e Steve Schneider avevano compiuto l’impresa nel 1994, scegliendo però un diverso mix di vie: The Nose, Lurking Fear e The West Face. Nel 2016, Brad Gobright e Scott Bennett avevano seguito le loro orme, scalando Zodiac, The Nose e Lurking Fear.
Vaill ha sottolineato come l’El Cap Triple rappresenti una sfida unica nel suo genere: “Per il numero di tiri, si posiziona da qualche parte tra la Triple Crown e il Quad, ma la difficoltà media dei tiri è molto superiore a entrambi questi due, così che rischia di essere la giornata di arrampicata più dura che abbia mai potuto anche solo provare”. I trasferimenti relativamente brevi tra le vie, circa 30 chilometri, rendono l’impresa fattibile, ma non per questo meno impegnativa.
Oltre la performance: il significato di una sfida
L’impresa di Cannon e Vaill non è solo una dimostrazione di forza fisica e abilità tecnica, ma anche un simbolo della passione e della dedizione che animano il mondo dell’arrampicata. La loro scelta di ripercorrere le orme di Honnold e Leary, emulandone la strategia e la sequenza delle vie, testimonia il rispetto per la storia dell’alpinismo e la volontà di misurarsi con i propri limiti.
L’eredità dell’El Cap Triple: tra ispirazione e riflessione
L’eco dell’impresa di Cannon e Vaill risuona nel mondo dell’arrampicata, alimentando sogni e ambizioni. Ma cosa possiamo imparare da questa straordinaria performance?
Innanzitutto, è fondamentale comprendere l’importanza della preparazione. L’El Cap Triple non è un’avventura improvvisata, ma il risultato di anni di allenamento, studio delle vie e pianificazione strategica. Gli scalatori devono conoscere a fondo il terreno di gioco, valutare le proprie capacità e adattare la propria strategia alle condizioni ambientali.
In secondo luogo, è essenziale coltivare la resilienza mentale. Affrontare una sfida di tale portata richiede una grande forza di volontà, la capacità di superare i momenti di difficoltà e di mantenere la concentrazione anche quando la fatica si fa sentire. La mente è un’arma potente, in grado di fare la differenza tra il successo e il fallimento.
Infine, è importante ricordare che l’arrampicata è prima di tutto una passione. L’amore per la montagna, il desiderio di esplorare nuovi orizzonti e la gioia di condividere un’esperienza unica con i propri compagni sono le motivazioni che spingono gli scalatori a superare i propri limiti e a realizzare imprese straordinarie.
L’El Cap Triple è un esempio di come la passione, la preparazione e la resilienza possano portare a risultati incredibili. Un’ispirazione per tutti coloro che sognano di raggiungere nuove vette, sia in montagna che nella vita.