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- nel 2021, silvia grua ha simbolicamente scalato l'everest in bicicletta, raggiungendo 8.848 metri di dislivello su una strada vicino casa.
- l'impresa del 4 settembre 2021 ha portato silvia a percorrere 8.912 metri di dislivello e 343 chilometri in 18 ore, raccogliendo quasi 14.000 euro per la ricerca sui tumori femminili.
- il 13 settembre, silvia affronterà una nuova sfida di 24 ore in bicicletta, con l'obiettivo di superare il dislivello dell'everest e aumentare la raccolta fondi per la ricerca sui tumori infantili.
L’incredibile vicenda di Silvia Grua, una donna che ha convertito la malattia in una formidabile prova di vita, rappresenta un faro di tenacia e decisione. Nata nel 1975, Silvia scoprì il suo amore per la montagna attraverso la corsa, esplorando gli scenari del Canavese e anelando a raggiungere le vette più elevate. All’età di 34 anni, la sua esistenza prese una piega inattesa con una diagnosi di neoplasia, ma lo sport le aveva insegnato ad affrontare i problemi un passo per volta.
La nascita di un’idea
Nel 2021, dopo svariate operazioni chirurgiche, Silvia avvertì la necessità di fondere le sue due grandi passioni: la montagna e l’attività fisica. Resa incapace di correre a causa delle terapie, si avvicinò al ciclismo. _”Quando ho agganciato i pedali per la prima volta, è successo qualcosa”_, racconta. Pertanto, decise di affrontare in modo simbolico l’Everest, la montagna più alta del mondo, pedalando su una strada in ascesa vicino a casa fino a raggiungere gli 8.848 metri di dislivello.

- 💪 Che storia incredibile! Silvia è una vera fonte di ispirazione......
- 🤔 Non so, mi sembra che si stia un po' esagerando......
- 🚴♀️ Interessante come abbia trasformato un limite in un'opportunità......
L’Everesting per la ricerca
Ma l’obiettivo di Silvia andava oltre l’ambito sportivo. Desiderava agire concretamente per gli altri, per testimoniare il valore imprescindibile della ricerca scientifica. Per questo motivo, entrò in contatto con la Fondazione Umberto Veronesi, esponendo la sua idea. Il 4 settembre 2021, concretizzò il suo sogno, affrontando una salita di 6,2 chilometri per 27 ripetizioni, arrivando a percorrere 8.912 metri di dislivello e 343 chilometri in 18 ore. L’impresa permise di raccogliere quasi 14.000 euro destinati alla ricerca sui tumori che colpiscono le donne. _”La mia sfida era il simbolo delle strade in salita che tutti possiamo incontrare nella vita”_, spiega Silvia.
Silvia oltre le nuvole: una nuova sfida per i bambini
Oggi, all’età di 50 anni, Silvia ha optato per il lancio di una nuova iniziativa: “Silvia oltre le nuvole”. Stavolta, il suo pensiero è rivolto ai bambini, sostenendo la ricerca sui tumori infantili. Il 13 settembre, si preparerà ad affrontare una nuova avventura: ventiquattro ore di pedalata su un tragitto in salita nelle vicinanze della sua abitazione, con l’intento di superare il dislivello dell’Everest e l’ammontare della raccolta fondi realizzata nel 2021. _”Voglio che il messaggio arrivi forte: si può andare oltre”_, afferma con determinazione.
Un messaggio di speranza e resilienza
La storia di Silvia Grua è un potente messaggio di speranza e resilienza. La sua capacità di trasformare la malattia in una sfida, di trovare la bellezza anche nei momenti più difficili, è un esempio per tutti. La sua impresa sportiva, l’Everesting in bicicletta, è diventata un simbolo di determinazione e di sostegno alla ricerca scientifica. Silvia ci insegna che anche le montagne più alte si possono affrontare, un colpo di pedale alla volta, un passo dopo l’altro, verso il nostro sogno, la nostra cima.
Oltre la vetta: la forza della resilienza in montagna e nella vita
La vicenda umana di Silvia Grua ci rammenta un principio fondamentale nell’alpinismo e nell’esistenza: la resilienza. In montagna, così come nella vita, gli intoppi sono inevitabili. Condizioni meteorologiche avverse, asperità tecniche, eventi inattesi di ogni genere possono mettere a dura prova la nostra tenacia. La resilienza è l’abilità di sapersi adattare, di superare le contrarietà e di riprendersi dopo un trauma. È la forza recondita che ci consente di non arrenderci di fronte alle avversità, di convertire le sconfitte in possibilità di progresso.
Un concetto avanzato collegato alla resilienza è quello di “_antifragilità_”, teorizzato da Nassim Nicholas Taleb. L’antifragilità non si limita alla capacità di resistere agli urti, ma anche a quella di ricavare vantaggi dal disordine e dall’imprevedibilità. In montagna, un alpinista antifragile è colui che sa trarre insegnamento dai propri sbagli, che sa riadattare la sua strategia in base alle circostanze contingenti, che sa trasformare un imprevisto in un’occasione propizia.
La storia di Silvia Grua ci spinge a riflettere sulla nostra capacità di resilienza. Quante volte ci siamo imbattuti in un ostacolo apparentemente invalicabile? Come abbiamo reagito? Siamo riusciti a trovare la forza di andare avanti, di convertire la difficoltà in un’occasione? La montagna, con le sue sfide e le sue difficoltà, può essere una grande maestra di resilienza. Ci insegna a non cedere mai, a credere in noi stessi, a individuare la forza interiore per superare ogni ostacolo. E, soprattutto, ci insegna che la vetta non è solamente un punto geografico, ma uno stato d’animo, una conquista interiore che ci rende più forti e consapevoli.
Modifica:
Silvia spiega che la sua sfida ambiva a rappresentare simbolicamente le vie irte di difficoltà che ognuno può incrociare nel corso della vita.
- Pagina ufficiale della Fondazione Veronesi relativa all'iniziativa Everesting di Silvia.
- Pagina ufficiale della raccolta fondi 'Silvia oltre le nuvole' per i bambini.
- Pagina dedicata a Silvia Grua sul sito Fondazione Veronesi, importante per l'articolo.
- Sito ufficiale della Fondazione Umberto Veronesi, per approfondire le iniziative di ricerca.