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- Colin Haley ha visto l'evoluzione di El Chaltén da luogo remoto a destinazione accessibile, con strade asfaltate e connessione internet, pur mantenendo un'atmosfera unica.
- Nel 2023, Haley ha realizzato la prima solitaria invernale della Supercanaleta sul Fitz Roy, una via di 1600 metri con difficoltà fino a 85°, 5+, dopo diversi tentativi falliti.
- Haley ha stretto un forte legame con Alex Honnold, collaborando in Patagonia e condividendo valori come il minimalismo e l'ambientalismo, con la speranza di future collaborazioni in Patagonia o in Alaska.
Oggi, 26 giugno 2025, alle ore 07:10, analizziamo un insieme di articoli che delineano la figura di Colin Haley, alpinista americano di spicco, e le sue imprese nel mondo dell’alpinismo, con un focus particolare sulla Patagonia e le sue sfide invernali.
L’evoluzione di El Chaltén e l’esperienza di Colin Haley
Colin Haley, originario di Seattle e classe 1984, ha un legame profondo con El Chaltén, in Patagonia. La sua prima visita risale al 2003, un’epoca in cui l’assenza di previsioni meteo online rendeva l’esperienza alpinistica più simile a una spedizione. Nel 2007, Haley ha iniziato a soggiornare direttamente nel paese, assistendo a una trasformazione significativa. Oggi, El Chaltén è facilmente accessibile grazie a strade asfaltate, voli frequenti per El Calafate, connessione internet e numerosi negozi. Questo sviluppo ha portato a un aumento del turismo, ma Haley osserva che la crescita degli scalatori è meno marcata rispetto a quella dei trekker.
Haley paragona El Chaltén alla Chamonix dell’America Latina, pur riconoscendo le differenze dovute alla vicinanza di Chamonix a grandi città e alla sua offerta di servizi. Nonostante una certa nostalgia per il passato, Haley accetta il cambiamento come una costante inevitabile. In qualità di ambassador del marchio Patagonia, Haley collabora attivamente allo sviluppo e al miglioramento dei prodotti, partecipando a incontri, presentazioni e scrivendo articoli. Questo ruolo gli permette di finanziare la sua passione per l’alpinismo, un sogno che coltiva fin dall’età di 13 anni. Haley divide il suo tempo tra El Chaltén, Seattle e Squamish, in Canada, dedicandosi all’arrampicata in diverse località, tra cui Yosemite.

La filosofia alpinistica di Colin Haley
Haley si definisce un “fanatico delle pareti grandi e difficili”, attratto da obiettivi che richiedono una varietà di competenze alpinistiche. Uno dei suoi successi più significativi è la prima solitaria della Torre Egger, un’impresa che ha richiesto anni di preparazione e pianificazione. Tuttavia, la discesa si è trasformata in un incubo quando una corda si è incastrata, costringendolo a una lotta per la sopravvivenza lungo i 900 metri della parete est del Cerro Torre con soli 5 metri di corda da 5 millimetri. Haley sottolinea l’importanza di dedicarsi completamente alla propria passione, pur riconoscendo che ciò può comportare sacrifici in altri aspetti della vita, come la famiglia e le relazioni. Nonostante ciò, Haley si sente realizzato nel vivere la vita che sognava da bambino.
Tentativi invernali e nuove sfide
Nel settembre 2023, Haley ha affrontato l’inverno patagonico per tentare la scalata in solitaria del Cerro Torre lungo la via Ferrari, aperta dai Ragni di Lecco nel 1974. Nonostante la sua esperienza sulla via, salita più volte in estate e in velocità con un compagno, le condizioni invernali e la solitudine hanno reso la sfida estremamente impegnativa. Haley ha rinunciato dopo aver bivaccato in cima all’Elmo, riconoscendo le difficoltà dell’avvicinamento, la scarsa esposizione solare e la necessità di ricorrere al “rope-soloing”, una tecnica che non predilige.
Tuttavia, Haley non si è arreso e ha realizzato la prima solitaria invernale della Supercanaleta sul Fitz Roy, una via di 1600 metri considerata un capolavoro della natura. Dopo diversi tentativi falliti a causa della neve e del ghiaccio, Haley ha raggiunto la vetta il 19 settembre, affrontando difficoltà fino a 85°, 5+. La discesa è stata altrettanto impegnativa, con 1000 metri di corda doppia e un rientro alla tenda alle 5:00 del mattino successivo. Haley descrive l’esperienza come “dannatamente tosta”, sottolineando la lunghezza della via, la necessità di concentrazione, l’assenza di riposo e la costante presenza del freddo e della solitudine.
Collaborazioni e prospettive future
Haley ha stretto un forte legame con Alex Honnold, noto per le sue imprese in free solo. I due alpinisti hanno collaborato in Patagonia, realizzando salite spettacolari come la Torre Traverse in un giorno. Honnold ammira l’intelligenza, la sicurezza e l’attenzione alla sicurezza di Haley, mentre Haley apprezza le capacità alpinistiche di Honnold, la sua mentalità e la sua chiarezza comunicativa. Entrambi hanno imparato molto l’uno dall’altro, condividendo valori come il minimalismo e l’ambientalismo. Haley spera di continuare a collaborare con Honnold in futuro, magari in Patagonia o in Alaska.
Riflessioni conclusive: l’essenza dell’alpinismo moderno
L’alpinismo moderno, come dimostrato dalle imprese di Colin Haley, è un connubio di preparazione fisica e mentale, capacità tecniche e profonda conoscenza dell’ambiente montano. La sua evoluzione, da “spedizione” a “vacanza alpinistica”, riflette i cambiamenti sociali e tecnologici che hanno investito anche il mondo della montagna.
Il coraggio di affrontare le sfide in solitaria, la capacità di collaborare con altri alpinisti di talento e la volontà di superare i propri limiti sono elementi che definiscono l’essenza dell’alpinismo moderno.
L’alpinismo non è solo una questione di performance, ma anche di esperienza interiore e di connessione con la natura. Amici appassionati di montagna, riflettiamo un attimo su quanto la preparazione sia fondamentale. Pensate a Colin Haley che pianifica ogni dettaglio delle sue salite. Ecco, una nozione base di alpinismo è proprio questa: la preparazione accurata è la chiave per affrontare le sfide in montagna in sicurezza.
Ma andiamo oltre. Una nozione avanzata è che l’alpinismo moderno non è solo una questione di performance, ma anche di esperienza interiore e di connessione con la natura. Haley stesso lo sottolinea, parlando dell’intensità delle sue esperienze e della sua connessione con l’ambiente montano.
E voi, cosa cercate in montagna? La sfida fisica, la connessione con la natura, o qualcosa di più profondo? Forse un po’ di tutto, come Colin Haley.
- Presenta Colin Haley come atleta del team Scarpa e le sue passioni.
- Pagina ufficiale con storie e articoli scritti da Colin Haley per Patagonia.
- Sito ufficiale Patagonia Europa, per approfondire il ruolo di Haley come ambassador.
- Storie e iniziative ambientali del brand Patagonia, di cui Haley è ambassador.