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- Il XXVIII Cervino CineMountain ha presentato oltre 50 film selezionati tra 366 opere candidate provenienti da 73 Paesi.
- Il Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée è stato assegnato a «FEDRELANDET (Songs of Earth)» di Margreth Olin, un'opera che celebra la terra e la memoria.
- Il festival ha promosso il cinema locale premiando «Conigli al cimitero» di Filippo Maria Pontiggia con il Premio Film Commission Vallée d'Aoste e assegnando il Premio CVALPS ex aequo a Gaël Truc con «Play-Off» e Paolo Cognetti con «Fiore Mio».
Un’Ode alla Montagna tra Cinema e Cultura
La XXVIII edizione del Cervino CineMountain, il festival internazionale di cinema di montagna più elevato d’Europa, si è conclusa con una cerimonia di premiazione nella Piazzetta delle Guide di Valtournenche. L’evento, che si è svolto dal 26 luglio al 2 agosto 2025, ha visto la partecipazione di un vasto pubblico, tra cui studenti, famiglie e appassionati, confermandosi come un importante punto di riferimento per il cinema di montagna. Quest’anno, il festival ha presentato oltre 50 film selezionati tra 366 opere candidate provenienti da 73 Paesi, con 19 anteprime e 40 appuntamenti tra matinées, incontri, proiezioni ed eventi serali.
I Vincitori: Un Viaggio tra Paesaggi e Memorie
Il Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée, l’ambito “Oscar del cinema di montagna”, è stato assegnato a “FEDRELANDET (Songs of Earth)” della regista norvegese Margreth Olin. Prodotto con la collaborazione di Wim Wenders e Liv Ullmann, il film è un’opera contemplativa che celebra la Terra come protagonista, offrendo un viaggio interiore tra le vallate norvegesi, dove la memoria si fonde con il paesaggio. La giuria ha elogiato il film per la sua capacità di sospendere il tempo, riproducendo il movimento incessante della vita e della natura.

Altri premi importanti includono il premio come miglior film straniero a “Mountain of Gold” di Roland Edzard, che racconta la storia di giovani minatori in Niger alla ricerca di un futuro migliore. Il premio per il miglior film italiano è stato assegnato a “Nella pelle del drago” di Katia Bernardi, un’indagine su un incendio doloso che ha distrutto una scultura in legno in Trentino, trasformando il mistero in un simbolo di rinascita. Il premio per il miglior cortometraggio è andato a “América” di Javier Augusto Arias-Stella, che narra la storia di una bambina delle Ande che sogna di comprare una bicicletta per andare a scuola.
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La Montagna come Spazio di Incontro e Racconto
Il Cervino CineMountain si è confermato come un luogo di incontro e dialogo, offrendo una vasta gamma di eventi che esplorano la montagna sotto diverse prospettive. Dalle matinées letterarie ai panel sullo sport e sull’identità, dalle proiezioni per le scuole agli incontri serali con campioni e scrittori, il festival ha saputo coinvolgere un pubblico eterogeneo. Tra gli eventi più apprezzati, il dialogo generazionale tra Federica Brignone, sua madre Ninna Quario e suo fratello Davide, l’incontro con l’esploratore Alex Bellini e la proiezione-evento di “Fiore mio” di Paolo Cognetti.
Un’attenzione particolare è stata dedicata ai più piccoli, con proiezioni di film per bambini e un pomeriggio di arrampicata con Hervé Barmasse, Edu Marìn, Urko Carmona e Simone Salvagnin. Il festival ha inoltre promosso il cinema locale, premiando “Conigli al cimitero” di Filippo Maria Pontiggia con il Premio Film Commission Vallée d’Aoste e assegnando il Premio CVALPS ex aequo a Gaël Truc con “Play-Off” e Paolo Cognetti con “Fiore Mio”.
Oltre lo Schermo: Riflessioni sulla Montagna e l’Uomo
Il Cervino CineMountain non è solo un festival di cinema, ma un’occasione per riflettere sul rapporto tra l’uomo e la montagna, esplorando temi come l’ambiente, il clima, lo sport, l’alpinismo, la storia e l’identità. La montagna diventa così uno spazio di sfida e contemplazione, avventura e introspezione, natura e cultura.
Il festival ci ricorda che la montagna è un ambiente fragile e prezioso, che va protetto e valorizzato. L’alpinismo, in particolare, non è solo una pratica sportiva, ma anche una ricerca del sé, un’occasione di emancipazione e una ricerca spirituale. Come ha affermato Wanda Rutkiewicz, una delle più grandi alpiniste di tutti i tempi, la montagna è un luogo dove si possono incontrare persone, entrare in contatto con la natura e praticare sport.
Per chi si avvicina al mondo della montagna e dell’alpinismo, è fondamentale comprendere l’importanza del rispetto per l’ambiente e la cultura locale. Conoscere le tecniche di base dell’alpinismo e le norme di sicurezza è essenziale per affrontare la montagna in modo responsabile.
Per gli alpinisti più esperti, la sfida è quella di superare i propri limiti, senza mai dimenticare l’importanza dell’etica e del rispetto per la montagna. L’alpinismo moderno richiede una maggiore consapevolezza ambientale e una maggiore attenzione alla sostenibilità.
Il Cervino CineMountain ci invita a guardare la montagna con occhi nuovi, a scoprire la sua bellezza e la sua fragilità, a riflettere sul nostro ruolo in questo ecosistema complesso e affascinante. Un invito a vivere la montagna in modo consapevole e responsabile, per preservarla per le future generazioni.