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- Gli alpinisti Nicolas Jean e Benjamin Védrines hanno compiuto la prima ascensione dell'Anidesh Chuli (6808 metri), una vetta in Nepal, il 28 settembre 2025.
- L'ascensione dell'Anidesh Chuli è stata realizzata in stile alpino, affrontando una cresta nord di 1150 metri con difficoltà fino a TD-.
- Dopo il successo sull'Anidesh Chuli, Jean e Védrines si preparano ad affrontare la parete nord del Jannu Est (7468 metri), una sfida alpinistica con una parete inviolata di oltre 2000 metri.
Gli alpinisti francesi Nicolas Jean e Benjamin Védrines hanno segnato una pietra miliare nell’alpinismo himalayano, realizzando la prima ascensione dell’Anidesh Chuli, una vetta di 6808 metri situata in Nepal, conosciuta anche come White Wave. Questa impresa, compiuta il 28 settembre 2025, non è solo un successo isolato, ma rappresenta la fase conclusiva di un meticoloso processo di acclimatamento in vista di una sfida ancora più ambiziosa: la parete nord del Jannu Est.
L’ascensione dell’Anidesh Chuli
L’ascensione dell’Anidesh Chuli è stata realizzata in puro stile alpino, una testimonianza dell’abilità e della determinazione dei due alpinisti. Partiti dal Campo Base Avanzato a 5500 metri, Jean e Védrines hanno affrontato una cresta nord di 1150 metri, superando difficoltà fino a TD-, con passaggi su neve a 90°, difficoltà di 3+ e tratti di misto fino a M4. La salita è stata completata in un’unica giornata, un’impresa notevole considerando l’altitudine e le difficoltà tecniche incontrate.
La decisione di affrontare l’Anidesh Chuli non è stata improvvisata. Védrines aveva già individuato questa cima durante una spedizione precedente, riconoscendone il potenziale come sfida alpinistica di rilievo. Nonostante le condizioni meteorologiche avverse e gli impegni verso altre ascensioni avessero inizialmente impedito il tentativo, quest’anno le condizioni favorevoli hanno permesso ai due alpinisti di concretizzare il loro progetto.
Il successo sull’Anidesh Chuli ha richiesto non solo abilità tecniche, ma anche una profonda conoscenza dell’ambiente himalayano. Védrines ha sottolineato le difficoltà incontrate nei tratti verticali di neve zuccherata, tipici di queste montagne, e l’importanza dell’astuzia di Jean nel trovare un varco attraverso gli elementi. La cordata ha ridotto il materiale all’essenziale, portando con sé 60 metri di corda statica da 6 mm, alcune viti da ghiaccio e picchetti. Un momento chiave è stato lo scavo di un tunnel nella neve soffice per raggiungere un terreno più solido e proseguire verso la vetta.

- 👏 Congratulazioni a Jean e Védrines per questa incredibile impresa!......
- 🤔 Mi chiedo se questo "stile alpino" non sia eccessivamente rischioso......
- 🌍 L'Anidesh Chuli come metafora della nostra sfida climatica globale......
Verso la parete nord del Jannu Est
L’ascensione dell’Anidesh Chuli rappresenta la conclusione della fase di acclimatamento per Jean e Védrines, che ora si preparano ad affrontare la parete nord del Jannu Est, una sfida alpinistica di ben altra portata. Il Jannu Est, con i suoi 7468 metri di altezza, presenta una parete nord inviolata di oltre 2000 metri, caratterizzata da terreno tecnico ed esposizione elevata.
Védrines ha già tentato questa impresa nel 2024, ma ha dovuto rinunciare a causa di problemi legati al mal di montagna. Quest’anno, con Jean al suo fianco, torna a riprovarci, con l’obiettivo di aprire una nuova via in stile alpino. La cordata prevede di rimanere in parete per circa sei giorni, affrontando cinque bivacchi.
La parete nord del Jannu Est è considerata una delle sfide più impegnative dell’Himalaya, e il tentativo di Jean e Védrines rappresenta un’importante prova per l’alpinismo moderno. La loro esperienza, affiatamento e determinazione saranno fondamentali per superare le difficoltà che li attendono.
L’importanza dell’acclimatamento
L’acclimatamento è un processo fondamentale per gli alpinisti che si avventurano in alta quota. Il corpo umano ha bisogno di tempo per adattarsi alla rarefazione dell’ossigeno e alle altre condizioni estreme che si incontrano in montagna. Un acclimatamento adeguato può fare la differenza tra il successo e il fallimento di una spedizione, e può anche prevenire gravi problemi di salute, come il mal di montagna.
L’ascensione dell’Anidesh Chuli ha permesso a Jean e Védrines di acclimatarsi gradualmente all’altitudine, preparandosi al meglio per la sfida del Jannu Est. Durante la salita, hanno potuto testare le proprie capacità fisiche e mentali, e hanno imparato a gestire le difficoltà che si presentano in alta quota.
Un nuovo capitolo nell’alpinismo himalayano
L’ascensione dell’Anidesh Chuli e il tentativo alla parete nord del Jannu Est rappresentano un nuovo capitolo nell’alpinismo himalayano. Jean e Védrines, con il loro stile alpino e la loro determinazione, incarnano lo spirito dell’alpinismo moderno, che punta a superare i propri limiti e a esplorare nuove frontiere.
La loro impresa è un esempio di come la passione, la preparazione e la conoscenza dell’ambiente montano possano portare a risultati straordinari. Il loro tentativo al Jannu Est è atteso con grande interesse dalla comunità alpinistica internazionale, e rappresenta una sfida che potrebbe segnare una nuova era per l’alpinismo himalayano.
Conclusione: Oltre la conquista, l’esplorazione dell’ignoto
L’impresa di Nicolas Jean e Benjamin Védrines non si limita alla mera conquista di una vetta inviolata. Essa incarna la quintessenza dell’esplorazione, la spinta inarrestabile verso l’ignoto che anima gli alpinisti di ogni epoca. La loro ascensione all’Anidesh Chuli, oltre a essere un’eccezionale performance atletica, rappresenta un atto di profondo rispetto per la montagna e un esempio di come l’uomo possa superare i propri limiti attraverso la preparazione, la determinazione e la conoscenza dell’ambiente.
L’alpinismo, nella sua essenza più pura, non è solo scalare montagne, ma esplorare i confini della propria resistenza fisica e mentale. È un viaggio interiore che si riflette nell’ascesa verso la vetta, un percorso fatto di sfide, sacrifici e scoperte. L’impresa di Jean e Védrines ci ricorda che la vera conquista non è la cima, ma il processo che porta a raggiungerla, l’esperienza che ci trasforma e ci arricchisce.
Notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo: Una nozione base da tenere sempre a mente è l’importanza della pianificazione e della preparazione. Prima di affrontare qualsiasi ascensione, è fondamentale studiare attentamente il percorso, valutare le condizioni meteorologiche e preparare l’attrezzatura adeguata. Un’adeguata preparazione può fare la differenza tra il successo e il fallimento di una spedizione, e può anche prevenire incidenti. Notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo avanzata: Un aspetto spesso sottovalutato è l’importanza della gestione del rischio. L’alpinismo è un’attività intrinsecamente pericolosa, e gli alpinisti devono essere consapevoli dei rischi che corrono e adottare le misure necessarie per mitigarli. Questo include la valutazione delle condizioni del terreno, la gestione delle proprie energie e la capacità di prendere decisioni rapide e informate in situazioni di emergenza.
Riflettiamo: Qual è il significato più profondo dell’alpinismo? È solo una sfida fisica, o c’è qualcosa di più? Forse è la ricerca di un contatto più autentico con la natura, la possibilità di mettersi alla prova e di superare i propri limiti, o la semplice gioia di raggiungere una vetta e ammirare il panorama. Qualunque sia la risposta, l’alpinismo rimane un’attività affascinante e stimolante, capace di ispirare e di emozionare.
- Profilo Instagram di Nicolas Jean con aggiornamenti sull'ascensione dell'Anidesh Chuli.
- Sito ufficiale della Fédération Française des Clubs Alpins et de Montagne.
- Articolo di France Bleu sull'ascensione di Védrines e Jean all'Anidesh Chuli.
- Il sito del CAI descrive l'impresa sull'Anidesh Chuli e la sfida al Jannu.