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- Simone Moro, ospite d'onore alla quinta edizione della Settimana della Montagna a Malé, ha condiviso come la montagna gli abbia insegnato a non dare nulla per scontato.
- Moro ha evidenziato come l'alpinismo esplorativo sugli Ottomila sia stato sostituito da un'industria turistica, trasformando paesi come il Nepal.
- Nel 2008, Moro ha rinunciato alla conquista del Broad Peak a soli 198 metri dalla cima, dimostrando l'importanza della rinuncia in montagna.
La Montagna come Maestra di Vita e l’Evoluzione dell’Alpinismo
La quinta edizione della Settimana della Montagna a Malé, tenutasi dal 18 al 24 agosto 2025, ha visto come ospite d’onore Simone Moro, alpinista di fama internazionale. L’iniziativa, denominata “Sentieri di Crescita”, ha approfondito il concetto dell’esperienza alpina quale cammino di mutamento sia individuale che comunitario, esortando a rivalutare princìpi quali la tutela dell’ambiente e lo spirito di aggregazione. Moro, con la sua esperienza e visione, ha offerto spunti di riflessione sull’evoluzione dell’alpinismo e sul suo significato più profondo.
Durante la serata del 22 agosto, Moro ha condiviso le sue esperienze, sfide e riflessioni sull’alpinismo contemporaneo. Ha ripercorso la sua carriera, iniziata in giovane età con le prime escursioni in famiglia e le ferrate, fino a diventare un punto di riferimento nel mondo dell’alpinismo. Ha sottolineato come la montagna gli abbia insegnato a non dare nulla per scontato, apprezzando le piccole cose della vita.
L’Evoluzione dell’Alpinismo: Dall’Esplorazione all’Industria Turistica
Moro ha affrontato il tema dell’evoluzione dell’alpinismo, distinguendo tra l’alpinismo esplorativo e l’industria turistica che si è sviluppata attorno alle cime più alte del mondo. Ha evidenziato come l’alpinismo esplorativo sugli Ottomila sia ormai appeso al chiodo, sostituito da un’industria turistica che permette a sempre più persone di raggiungere le vette, trasformando paesi come il Nepal.
Tuttavia, Moro ha sottolineato l’importanza dell’innovazione per chi desidera fare alpinismo esplorativo, citando le sue salite invernali dello Shisha Pangma, del Makalu, del Gasherbrum II e del Nanga Parbat come esempi di nuove sfide. Ha inoltre ribadito l’importanza dell’umiltà, affermando che l’alpinismo non deve essere praticato per la fama, ma per l’appagamento personale.
Un esempio di questa umiltà è stata la sua rinuncia alla conquista del Broad Peak nel 2008, quando si trovava a soli 198 metri dalla cima. Nonostante le condizioni perfette, Moro ha deciso di tornare indietro, consapevole dei rischi e della necessità di saper rinunciare. Questa decisione, apparentemente un fallimento, si è rivelata una vittoria, portandolo tre anni dopo alla prima salita invernale del Gasherbrum II.

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La Paura come Alleata e l’Importanza della Verità
Moro ha parlato della paura come compagna di viaggio, non come nemica, sottolineando l’importanza di ascoltarla e decifrarla per diventare “un alpinista vecchio e bravo”. Ha inoltre affrontato la “polemica Confortola”, ribadendo l’importanza della verità e dell’onestà nell’alpinismo.
Ha sottolineato come l’esercizio della verità sia un dovere di tutti e come il suo intervento non fosse un attacco personale, ma una critica all’accettazione della menzogna. Ha espresso la speranza che Confortola possa tornare sulle montagne e dimostrare le sue capacità.
Guardando al futuro, Moro ha condiviso i suoi prossimi obiettivi, tra cui un ritorno al Manaslu in autunno per prepararsi ad affrontarlo in inverno e un appuntamento con l’Everest. Ha sottolineato come queste non siano solo tappe per inseguire record, ma momenti per misurare la propria umanità e trovare uno scopo nella vita.
La Montagna: Un’Oasi di Libertà e Crescita Personale
Moro ha descritto la montagna come un’oasi di libertà, un luogo dove trovare la felicità e imparare a distinguere l’ambizione dalla vanità. Ha sottolineato l’importanza di educare i turisti al rispetto della montagna, evitando di confondere la libertà con l’anarchia.
Ha condiviso la sua passione per il volo in elicottero, nata dal desiderio di creare un servizio di soccorso in Nepal e di restituire qualcosa alle popolazioni montane. Ha raccontato la sua esperienza con la compagnia Altitude Air, che offre servizi di elisoccorso e aiuto alle comunità locali.
Moro ha concluso sottolineando l’importanza di divertirsi, sognare, gioire e rispettare la montagna, invitando i giovani alpinisti a costruire un percorso basato su questi valori. Ha ribadito che l’alpinismo è un’arte che si impara con tempo, pazienza e capacità di rinunciare, e che la montagna non perdona chi vuole bruciare le tappe ad ogni costo.
Oltre la Vetta: Un Viaggio Interiore
Simone Moro ci ricorda che l’alpinismo non è solo conquista di cime, ma un profondo viaggio interiore. La montagna diventa uno specchio in cui riflettere la nostra umanità, un luogo dove imparare l’umiltà, la resilienza e il rispetto. Le sue parole ci invitano a considerare l’alpinismo come una metafora della vita, un percorso di crescita personale in cui le difficoltà diventano opportunità per rafforzare il nostro spirito.
Notizia e approfondimento su montagna e alpinismo: Un concetto base da tenere a mente è che l’alpinismo moderno si distingue per l’attenzione all’etica e alla sostenibilità. Le spedizioni responsabili minimizzano l’impatto ambientale e supportano le comunità locali.
Notizia e approfondimento su montagna e alpinismo avanzata: Un tema avanzato è l’evoluzione delle tecniche di soccorso in alta quota, con l’utilizzo di droni e tecnologie innovative per migliorare l’efficacia e la sicurezza degli interventi.
Riflettiamo: Quali sono i nostri “ottomila” personali? Quali sfide ci mettono alla prova e ci spingono a superare i nostri limiti? Come possiamo applicare i valori dell’alpinismo alla nostra vita quotidiana?