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- Kanchha Sherpa, scomparso a 92 anni, era l'ultimo membro vivente della spedizione britannica del 1953 che conquistò l'Everest.
- Inizialmente pagato cinque rupie al giorno come portatore d'alta quota, Kanchha Sherpa ha poi aperto una locanda a Namche Bazaar, assistendo alla trasformazione del villaggio in un centro turistico.
- Kanchha Sherpa ha dato vita a un’organizzazione per salvaguardare le tradizioni sherpa e promuovere l’istruzione, con suo nipote Tenzing Chogyal Sherpa che ha conseguito un master in glaciologia e studiato i cambiamenti climatici sull'Everest.
Un Testimone della Conquista dell’Everest e dei Cambiamenti nel Khumbu
La scomparsa di Kanchha Sherpa, avvenuta il 16 ottobre 2025 all’età di 92 anni nella sua abitazione di Kapan, Kathmandu, segna la fine di un’era. Kanchha era l’ultimo membro vivente della storica spedizione britannica del 1953 che vide Edmund Hillary e Tenzing Norgay raggiungere per primi la vetta dell’Everest il 29 maggio di quell’anno. La sua vita, trascorsa all’ombra della montagna più alta del mondo, offre uno sguardo unico sui cambiamenti radicali che hanno trasformato la regione del Khumbu e la cultura sherpa.
Kanchha Sherpa, all’epoca diciannovenne, si unì alla spedizione del 1953 senza alcuna esperienza di alpinismo. Fu Tenzing Norgay a reclutarlo, intuendo il suo potenziale. Inizialmente, il suo compito era quello di portatore d’alta quota, un lavoro duro e pericoloso, ma essenziale per il successo della spedizione. Kanchha, insieme ad altri 102 sherpa, contribuì a trasportare rifornimenti e attrezzature fino al Colle Sud, aprendo la strada a Hillary e Norgay. La paga era di cinque rupie al giorno, una somma considerevole per l’epoca, che permise a Kanchha di migliorare le proprie condizioni di vita e quelle della sua famiglia.

Dalle Cinque Rupie al Giorno alla Celebrità Locale: L’Ascesa di Namche Bazaar
Dopo la storica spedizione, Kanchha continuò a lavorare come portatore d’alta quota fino al 1973, quando sua moglie lo convinse a intraprendere un’attività meno rischiosa. Insieme, *aprirono una locanda a Namche Bazaar, il cuore pulsante della regione del Khumbu. Namche Bazaar, un tempo un piccolo villaggio di circa 1.500 abitanti, si trasformò rapidamente in un centro turistico fiorente, grazie all’afflusso di escursionisti e alpinisti provenienti da tutto il mondo. Kanchha assistette in prima persona a questa trasformazione, vedendo la sua comunità prosperare grazie al turismo. Tuttavia, era anche consapevole degli effetti negativi che il turismo di massa poteva avere sull’ambiente e sulla cultura sherpa.
Kanchha divenne una celebrità locale, partecipando a festival cinematografici e raccontando la sua storia ai turisti. Egli diede vita anche a un’organizzazione dedicata alla salvaguardia delle tradizioni sherpa e allo sviluppo dell’istruzione*. Uno dei suoi nipoti, Tenzing Chogyal Sherpa, ha conseguito un master in glaciologia e ha partecipato a spedizioni sull’Everest per studiare i cambiamenti climatici.
- Kanchha Sherpa, un esempio di coraggio e resilienza... 👏...
- La perdita di rispetto per la montagna è un problema... 😔...
- E se la vera conquista fosse la salvaguardia del Khumbu? 🤔......
La Montagna Sacra e i Cambiamenti Climatici: Un Futuro Incerto
Kanchha Sherpa era profondamente preoccupato per gli effetti dei cambiamenti climatici sull’Himalaya. Ricordava che, da bambino, la neve era abbondante in inverno, mentre ora le vette erano spesso prive di neve. Temeva che il riscaldamento globale potesse compromettere la stabilità dei ghiacciai e mettere a rischio le comunità che dipendono dall’acqua proveniente dalle montagne. Nonostante i progressi economici portati dal turismo, Kanchha lamentava una perdita di rispetto per la montagna, considerata sacra dalla cultura sherpa. Con l’aumento del numero di alpinisti e la semplificazione delle tecniche di scalata, si era persa la sacralità dell’impresa e la connessione spirituale con la natura.
Un’Eredità di Coraggio, Resilienza e Consapevolezza
La vita di Kanchha Sherpa è un esempio di coraggio, resilienza e consapevolezza. Ha contribuito a scrivere una pagina importante della storia dell’alpinismo, testimoniando al contempo i cambiamenti sociali, economici e ambientali che hanno trasformato la sua terra natale. La sua scomparsa rappresenta una perdita irreparabile per la comunità sherpa e per tutti coloro che amano la montagna.
Amici appassionati di montagna, la storia di Kanchha Sherpa ci ricorda l’importanza di preservare la memoria storica dell’alpinismo e di proteggere l’ambiente montano. Una nozione base da tenere sempre a mente è che l’alpinismo non è solo una sfida fisica, ma anche un’esperienza culturale e spirituale. _Una nozione avanzata, invece, riguarda la necessità di promuovere un turismo responsabile e sostenibile nelle regioni montane, che rispetti l’ambiente e le culture locali._ Riflettiamo sul fatto che ogni nostra azione in montagna ha un impatto sull’ambiente e sulle comunità che ci vivono. Cerchiamo di essere consapevoli e responsabili, per lasciare alle future generazioni un mondo migliore.