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Piolets d’Or 2025: scopri le ascensioni che hanno riscritto i limiti dell’alpinismo

L'edizione 2025 del prestigioso premio celebra tre imprese straordinarie in Himalaya e Karakoram, premiando l'esplorazione, la difficoltà tecnica e il rispetto per l'ambiente montano.
  • Il Kaqur Kangri (6.859m) è stato scalato per la prima volta lungo la cresta sud-ovest da Spencer Gray e Ryan Griffiths, con una via di 1.670 metri.
  • Aleš Cesen e Tom Livingstone hanno conquistato la cresta ovest del Gasherbrum III (7.952m), superando quasi 3.000 metri di dislivello in stile alpino leggero.
  • August Franzen, Dane Steadman e Cody Winckler hanno compiuto la prima ascensione del Yashkuk Sar (6.667m) lungo il pilastro nord, con una via di 2.000m.

L’edizione 2025 del prestigioso premio Piolets d’Or si preannuncia come una celebrazione dell’alpinismo di esplorazione e dell’abilità tecnica, con tre ascensioni che si sono distinte per l’audacia e l’impegno profuso. La giuria internazionale ha avuto il compito arduo di selezionare le imprese più meritevoli tra le numerose realizzazioni del 2024, sottolineando come i valori fondanti del Piolets d’Or siano ampiamente condivisi dalla comunità alpinistica globale. La cerimonia di premiazione si terrà a San Martino di Castrozza, nelle Dolomiti, dal 9 al 12 dicembre, confermando la località come un importante centro per l’alpinismo internazionale.

Le Ascensioni Premiate

Le tre ascensioni premiate incarnano lo spirito dell’alpinismo moderno, combinando esplorazione, difficoltà tecniche e rispetto per l’ambiente montano. Ciascuna di esse rappresenta un’impresa significativa, realizzata in contesti geografici diversi e con approcci unici.

Kaqur Kangri (6.859m), Himalaya – Nepal: Spencer Gray e Ryan Griffiths hanno compiuto la prima ascensione della cresta sud-ovest del Kaqur Kangri, noto anche come Kanti Himal. La via, di 1.670 metri (5.10 A0 M7 WI5), ha richiesto una traversata della montagna e la discesa lungo la cresta nord-ovest, mai salita prima. L’impresa si è svolta tra il 15 e il 21 ottobre 2024, in un ambiente remoto e selvaggio dell’Himalaya occidentale. La giuria ha elogiato l’alto livello di esplorazione e la difficoltà tecnica della salita, che rappresenta un invito a scoprire nuove sfide in regioni poco frequentate.

Gasherbrum III (7.952m), Karakoram – Pakistan: Aleš Cesen e Tom Livingstone sono stati i primi a conquistare la cresta ovest del Gasherbrum III, seguendo la via denominata “Edge of Entropy”. Dal 31 luglio al 4 agosto 2024, i due alpinisti hanno superato quasi 3.000 metri di dislivello dal campo base alla vetta, completando una traversata della montagna con discesa lungo la parete est e la via normale del Gasherbrum II. La giuria ha riconosciuto l’impegno e la difficoltà della salita, realizzata in stile alpino leggero su una montagna poco frequentata.

Yashkuk Sar (6.667m), Karakoram – Pakistan: August Franzen, Dane Steadman e Cody Winckler hanno compiuto la prima ascensione del Yashkuk Sar, lungo il pilastro nord – “Tiger Lily Buttress” (2.000m, AI5+ M6 A0). Tra il 19 e il 23 settembre 2024, la squadra ha attraversato la montagna e ha effettuato la discesa lungo la sezione superiore della parete ovest e quella inferiore della parete nord. La giuria ha apprezzato l’audacia e la determinazione del team, che ha operato in un ambiente remoto e poco esplorato del Karakoram.

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Dettagli delle Ascensioni

L’ascensione del Kaqur Kangri, iniziata da Gray, Griffiths e Zia, ha visto i primi due alpinisti completare l’impresa dopo che Zia ha dovuto rinunciare. La cresta sud-ovest si è rivelata la via più sicura, protetta dai pericoli di crolli di seracchi. Dopo otto giorni di avvicinamento al campo base a 4.700 metri, e un tentativo iniziale interrotto, Gray e Griffiths hanno raggiunto la cima il 31 ottobre, scendendo poi lungo la cresta nord-ovest.
La salita del Gasherbrum III, compiuta da Cesen e Livingstone, ha richiesto un’attenta preparazione e acclimatamento. Dopo tre arrampicate di acclimatamento, i due alpinisti hanno lasciato il campo base il 31 luglio e hanno raggiunto la cima il 4 agosto, dopo aver bivaccato a quasi 7.800 metri. La discesa è avvenuta lungo la via normale del Gasherbrum II, con una notte trascorsa al campo 4 a 7.400 metri.

L’ascensione del Yashkuk Sar, realizzata da Franzen, Steadman e Winckler, ha richiesto un notevole impegno fisico e mentale. Dopo aver stabilito un campo avanzato sul ghiacciaio Yashkuk Yaz, i tre alpinisti hanno salito una vetta sussidiaria e aperto una nuova via sul vicino Sax Sar, prima di affrontare il pilastro nord dello Yashkuk Sar. La salita ha richiesto cinque giorni, con bivacchi esposti e difficili da allestire. La discesa è avvenuta lungo la parete ovest e la parete nord, con numerose calate in corda doppia.

Il Significato dei Premi

I Piolets d’Or non sono solo un riconoscimento delle imprese alpinistiche, ma anche un’occasione per celebrare i valori che guidano l’alpinismo: l’esplorazione, lo stile, la difficoltà e il rispetto per la montagna. Le ascensioni premiate nel 2025 dimostrano che l’alpinismo è ancora in grado di offrire avventure di qualità, su terreni inesplorati e con approcci innovativi.

Un Tributo all’Esplorazione e all’Audacia: Riflessioni Finali

Queste tre ascensioni, premiate con il Piolets d’Or 2025, non sono semplici scalate, ma manifestazioni di un’esplorazione profonda e di un’audacia senza confini. Ci ricordano che, anche in un mondo sempre più mappato e connesso, esistono ancora angoli remoti e sfide inesplorate che attendono di essere affrontate.

Per un appassionato di montagna, è fondamentale comprendere che l’alpinismo non è solo una questione di tecnica e preparazione fisica, ma anche di spirito di avventura e rispetto per l’ambiente. La capacità di adattarsi alle condizioni imprevedibili della montagna, di prendere decisioni difficili e di lavorare in squadra sono elementi essenziali per il successo di qualsiasi spedizione.

Un concetto avanzato, spesso trascurato, è l’importanza della pianificazione etica. Questo significa considerare l’impatto ambientale delle proprie azioni, minimizzare l’uso di materiali non biodegradabili e rispettare le culture locali. Un alpinista responsabile è consapevole che la montagna è un bene prezioso da proteggere per le generazioni future.

Queste imprese ci invitano a riflettere sul nostro rapporto con la natura e sulla nostra capacità di superare i limiti. Ci spingono a interrogarci su cosa significhi veramente esplorare e su come possiamo farlo in modo responsabile e sostenibile. Forse, la vera sfida non è solo raggiungere la cima, ma tornare a valle con una comprensione più profonda di noi stessi e del mondo che ci circonda*.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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