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- Nel corso dell'estate 2025, il Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi ha effettuato ben 726 operazioni di soccorso, assistendo 625 persone.
- Si registra un aumento significativo degli interventi che hanno coinvolto cittadini stranieri, passando dal 30% al 46% rispetto al solstizio estivo precedente.
- L'escursionismo si conferma l'attività outdoor con il maggior numero di incidenti, rappresentando il 51.5% dei casi, mentre l'alpinismo incide per il 10.5%.
- Nonostante la Legge Regionale n. 11/2015, l'80,2% delle persone soccorse non era in possesso di un'assicurazione che coprisse le spese di soccorso in montagna.
- I 1.574 volontari del Soccorso Alpino hanno dedicato complessivamente 4.971 ore alle operazioni di salvataggio, spesso portate a termine senza l'ausilio di elicotteri (57% dei casi).
Nell’estate del 2025, le Dolomiti Bellunesi hanno vissuto una stagione estremamente intensa per quanto concerne le operazioni del Soccorso Alpino. L’alto numero di interventi registrati mette in evidenza l’essenzialità di tale servizio nella salvaguardia della sicurezza montana. Le statistiche presentate a Belluno forniscono una panoramica precisa delle difficoltà affrontate e della dedizione mostrata dai soccorritori nel loro operato.
Analisi degli Interventi di Soccorso Alpino
Durante la stagione estiva del 2025, le diciotto unità operative della II Delegazione Dolomiti Bellunesi del Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) hanno portato a termine un complesso di 726 operazioni di soccorso, con l’obiettivo primario di assistere 625 individui. Sebbene questo numero denoti una lieve diminuzione rispetto all’anno precedente, dove furono salvati ben 632 individui, essenzialmente esso mantiene un significato rilevante poiché supera i dati dell’anno precedente lontano dai picchi dello scorso triennio che registrava solo 570 salvataggi. Tristemente da segnalare è la notizia dei 25 decessi avvenuti durante tali interventi. Un punto interessante emerge dall’incremento proporzionale delle operazioni che ha visto coinvolti cittadini stranieri: questi ultimi infatti sono passati dal rappresentare il 30% nel contesto del solstizio estivo passato fino ad arrivare a una percentuale impressionante pari al 46%. Le cause identificabili per questi incidenti mostrano come molto spesso siano dovute allo stato fisico o mentale dei fruitori delle montagne, con il 25%, seguite da cadute per oltre il 23.2% e casi legati allo smarrimento nell’orientamento con un’incidenza vicina al 15.5%. Tra tutte queste attività outdoor, è nuovamente l’escursionismo quello che risulta essere maggiormente problematico in termini d’incidenti con una quota notevole pari al 51.5%, mentre altre discipline, quali l’alpinismo, coprono solo il 10.5%. Nonostante siano crescentemente praticate, mountain bike ed E-Bike trovano riconoscimento in appena un modestissimo campo quantificabile attorno al 3.6%. Infine, segue nelle preferenze sportive anche il parapendio, attestandosi sul risultato contenuto del 2.2%.

- Che bello leggere di persone così dedite al prossimo... ❤️...
- Troppi incidenti, forse la montagna è diventata troppo accessibile... 😠...
- Interessante notare come il turismo straniero influenzi le statistiche... 🤔...
L’Impegno Encomiabile del Soccorso Alpino
Il lavoro svolto dal Soccorso Alpino si articola attorno all’impegno costante di ben 1.574 volontari, i quali hanno impiegato un totale significativo di 4.971 ore nelle loro missioni dedicate al salvataggio. Tale attività si avvale anche dell’assistenza fornita dagli elicotteri operativi del SUEM 118 situati a Pieve di Cadore, Treviso e Belluno, oltre alla collaborazione delle forze della Protezione Civile, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e dell’Aviazione dell’Esercito stesso. In particolare durante la stagione estiva è stata avviata una base sperimentale SAR (Search and Rescue) a Belluno; questa ha coordinato complessivamente 265 missioni. Un dato notevole è che oltre il 57% delle operazioni sono state portate a termine senza l’ausilio degli elicotteri: ciò mette in luce come i volontari agiscano come fulcro vitale nella risposta agli incidenti sul terreno.
La Questione Assicurativa e le Strategie di Prevenzione
Una statistica preoccupante emerge riguardo all’assenza della copertura assicurativa durante gli interventi salvavita. Sebbene la Legge Regionale n. 11/2015 stabilisca che tali operazioni non siano gratuite per i servizi non sanitari, si osserva che ben l’80,2% degli individui soccorsi risultava privo di assicurazione. Malgrado un marginale miglioramento rispetto al tasso precedente del 96,4% registrato nel 2024, questo dato testimonia una bassa coscienza collettiva sull’importanza della protezione economica relativa alle spese per il recupero in montagna. Con l’aumento significativo del turismo straniero, in particolare nelle aree montane, è diventata imperativa l’implementazione di nuovi approcci strategici per informare adeguatamente i visitatori: è essenziale contattarli nei punti d’accoglienza e fornire loro istruzioni dettagliate riguardanti i potenziali rischi e le normative sulla sicurezza da seguire.
Riflessioni sulla Sicurezza in Montagna: Un Imperativo Morale
Le statistiche riguardanti gli incidenti avvenuti nelle aree montane delle Dolomiti Bellunesi durante l’estate 2025 mettono in luce una condizione articolata influenzata da molteplici fattori. In primo luogo, è indiscutibile l’efficacia del Soccorso Alpino; il notevole tasso d’interventi conclusisi positivamente ne testimonia il valore professionale. Tuttavia, dall’altra parte si fa manifesta un’importante urgenza: quella del potenziamento delle iniziative destinate alla prevenzione e alla sensibilizzazione, cruciali affinché chi frequenta questi luoghi lo faccia nel pieno rispetto della sicurezza personale.
Ogni individuo coinvolto nell’escursionismo o nello sport outdoor deve avere ben chiari i pericoli insiti nella realtà alpina; quindi è imperativo adottare pratiche prudentemente responsabili. Elemento vitale resta dunque l’adeguata preparazione fisica, affermando competenze tecniche pertinenti insieme alla familiarità col terreno attraverso informazioni essenziali quali bollettini meteorologici aggiornati ed attrezzature idonee.
Non va trascurata nemmeno l’importanza degli aspetti assicurativi: scegliere una polizza capace d’includere anche le spese necessarie per eventuale soccorso rappresenta un segno tangibile della responsabilità nei confronti sia della propria persona sia della collettività che vive intorno alle montagne. In ultima analisi, è essenziale evidenziare l’importanza vitale assunta dal Soccorso Alpino; si tratta di un gruppo di volontari dedito che non esita a rischiare la propria esistenza pur di garantire la salvezza degli altri. Il loro sacrificio e il costante impegno sono elementi che ci impongono rispetto e considerazione attiva.
Per quanto riguarda le basi della narrazione sulle tematiche legate alla montagna e all’alpinismo, risulta evidente come l’acquisizione di idonea preparazione fisica accompagnata dalla padronanza dei sentieri sia essenziale per garantire escursioni sicure.
D’altro canto, se prendiamo in esame nozioni più raffinate su questo tema, possiamo concludere che l’analisi dei rischi tipici dell’ambiente montano costituisce un procedimento adattivo i cui requisiti fondamentali includono attenzione vigile verso gli elementi naturali circostanti oltre alle proprie competenze personali.
Riflettiamo su quali siano le modalità attraverso cui possiamo contribuire a rendere quest’ecosistema alpino maggiormente sicuro per ogni individuo. Una semplice dose di consapevolezza potrebbe risultare decisiva nel trasformare quella che sarebbe dovuta essere una splendida giornata all’aria aperta in uno spiacevole evento fatale.