E-Mail: [email protected]
- Tragico incidente sulle Dolomiti: Riccardo De Anna, 36enne di Montebelluna, ha perso la vita precipitando dalla Torre meridionale delle Torri di Neva.
- L'allarme è stato lanciato alle 13:15 dal compagno di cordata, che ha assistito alla caduta di 80 metri di De Anna.
- La morte di De Anna si aggiunge ad altri due recenti decessi sulle montagne bellunesi, riaprendo il dibattito sulla sicurezza in montagna.
Sabato 20 settembre 2025, le Dolomiti bellunesi sono state teatro di un’altra tragedia, segnando la terza perdita di vite umane in pochi giorni. L’incidente ha coinvolto Riccardo De Anna, un alpinista di 36 anni originario di Montebelluna, in provincia di Treviso. L’avviso di pericolo è giunto circa alle 13:15, quando il centro operativo del SUEM di Pieve di Cadore ha ricevuto una concitata richiesta d’aiuto da un altro scalatore che si trovava con De Anna sulla Via dei Pacifici, precisamente sulla Torre meridionale delle Torri di Neva, al confine tra le province di Belluno e Trento.
La dinamica dell’incidente
Secondo la testimonianza del compagno di cordata, De Anna stava affrontando il quarto tiro della via, procedendo da primo, quando improvvisamente è precipitato nel vuoto. L’alpinista rimasto in parete ha immediatamente tentato di ristabilire un contatto visivo e sonoro con il compagno, ma senza successo. La serietà del frangente è stata immediatamente chiara, spingendo all’immediato impiego dell’elicottero di Trento, con il sostegno del soccorso alpino di Feltre.
L’elicottero ha raggiunto la parete e, tramite un verricello di 40 metri, ha recuperato il compagno di De Anna, rimasto in stato di shock. Il testimone ha riferito di aver osservato l’amico impegnarsi in un tratto particolarmente arduo, per poi assistere alla sua rovinosa caduta, che lo ha quasi colpito prima che sparisse alla vista.

- Che tragedia! 😔 Un altro alpinista se ne va......
- Forse dovremmo chiederci se l'attrazione per il rischio......
- Sicurezza in montagna: preparazione, consapevolezza, o fatalità inevitabile? 🤔......
Il recupero della salma
L’elicottero è tornato sulla parete per recuperare il corpo di Riccardo De Anna. Il 36enne è stato trovato senza vita, appeso alla corda, dopo un volo di circa ottanta metri. Il corpo senza vita è stato trasferito al campo base, per poi essere consegnato alla caserma dei vigili del fuoco di Mezzano e affidato ai carabinieri per le procedure di accertamento. La scomparsa di De Anna lascia un vuoto nella comunità di Montebelluna, dove era conosciuto per la sua professione di massaggiatore e per la sua partecipazione al Palio nelle fila di Posmon. Lascia la fidanzata e i genitori.
Un bilancio tragico
La morte di Riccardo De Anna si aggiunge ad altri due tragici eventi che hanno colpito le montagne bellunesi in questi giorni. La scomparsa della guida alpina Franco Gaspari sulle Tre Cime di Lavaredo e quella di una turista tedesca in Val di Zoldo sollevano interrogativi sulla sicurezza in montagna e sulla consapevolezza dei rischi che ogni ascensione comporta. Questi eventi drammatici sottolineano l’importanza di una preparazione adeguata, di una valutazione accurata delle condizioni ambientali e di un comportamento responsabile in montagna.
Riflessioni sulla sicurezza in montagna
La serie di incidenti mortali sulle Dolomiti bellunesi riapre il dibattito sulla sicurezza in montagna. La montagna è un ambiente meraviglioso, ma anche insidioso, che richiede rispetto e preparazione. È fondamentale essere consapevoli dei propri limiti, valutare attentamente le condizioni meteorologiche e del terreno, e utilizzare attrezzature adeguate. La prudenza e la conoscenza del territorio sono elementi imprescindibili per affrontare le sfide della montagna in sicurezza.
La montagna, con la sua maestosità e le sue sfide, attrae da sempre l’uomo, spingendolo a superare i propri limiti e a confrontarsi con la natura selvaggia. Tuttavia, questa passione può trasformarsi in tragedia se non affrontata con la dovuta preparazione e consapevolezza. La morte di Riccardo De Anna, insieme alle altre recenti perdite sulle Dolomiti, ci ricorda che la montagna non perdona l’imprudenza e la superficialità.
Per chi ama la montagna, è essenziale acquisire una solida conoscenza delle tecniche di alpinismo, imparare a valutare i rischi e a prendere decisioni responsabili. Un corso di alpinismo di base può fornire le competenze necessarie per affrontare le prime escursioni in sicurezza, mentre un corso avanzato può preparare ad affrontare vie più impegnative. Inoltre, è fondamentale informarsi sulle condizioni meteorologiche e del terreno prima di intraprendere qualsiasi ascensione, e non esitare a rinunciare se le condizioni non sono ottimali.
Ma la sicurezza in montagna non dipende solo dalla preparazione individuale. È importante anche promuovere una cultura della prevenzione e della responsabilità, sensibilizzando gli escursionisti e gli alpinisti sui rischi e sulle buone pratiche da seguire. Le istituzioni, le associazioni alpinistiche e i media hanno un ruolo fondamentale in questo senso, diffondendo informazioni utili e promuovendo comportamenti responsabili.
La montagna è un patrimonio prezioso, che va protetto e valorizzato. Ma la sua fruizione deve avvenire nel rispetto della sicurezza e della vita umana. Solo così potremo continuare a godere delle sue meraviglie senza dover piangere altre vittime.