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- Il progetto «Girls in Action», supportato da Mountain Wilderness International e aziende italiane, ha coinvolto 24 giovani donne pakistane provenienti dalle valli dello Swat e del Chitral.
- Le partecipanti hanno acquisito competenze in arrampicata su roccia, progressione su ghiaccio e trekking, affiancate da moduli teorici su tutela ambientale e medicina di alta quota.
- Grazie alla formazione, le studentesse potranno candidarsi a ruoli professionali come guide escursionistiche, educatrici ambientali e guardaparco, aprendo nuove prospettive di carriera.
- Carlo Alberto Pinelli, direttore dell'ufficio asiatico di Mountain Wilderness, ha definito il progetto un «successo totale, superiore alle aspettative più rosee», evidenziando il suo impatto culturale.
## Un’Onda di Cambiamento Scuote le Montagne del Pakistan
Il vento del cambiamento soffia impetuoso sulle vette del Pakistan, portando con sé una ventata di speranza e di emancipazione per le giovani donne di questa terra. Un progetto ambizioso, denominato “Girls in Action”, sta gettando le basi per una vera e propria rivoluzione culturale, offrendo a ragazze provenienti da contesti rurali e spesso marginalizzati l’opportunità di scoprire il proprio potenziale e di sfidare le convenzioni sociali.
## Alpinismo come Metafora di Libertà
L’iniziativa “Girls in Action”, promossa da Mountain Wilderness International, con il sostegno di diverse organizzazioni e aziende italiane, ha visto la partecipazione di *24 giovani donne pakistane, di età compresa tra i 16 e i 22 anni. Provenienti dalle valli dello Swat e del Chitral, alcune di loro giungevano persino dalle remote valli del Kafiristan, custodi di antiche tradizioni pagane. Il corso, inizialmente previsto nel Chitral, è stato spostato nell’alto Hunza a causa delle intense piogge monsoniche, un imprevisto che non ha scalfito l’entusiasmo delle partecipanti.

Sotto la guida esperta di un team di istruttrici provenienti da diverse scuole di alpinismo del CAI e socie di Mountain Wilderness, le ragazze hanno avuto l’opportunità di cimentarsi in attività tradizionalmente considerate appannaggio maschile: arrampicata su roccia, progressione su ghiaccio e trekking. Un’esperienza formativa a 360 gradi, che ha affiancato le lezioni pratiche a moduli teorici sulla tutela ambientale, la medicina di alta quota, l’orientamento e la geografia montana. Un momento particolarmente toccante è stata la proiezione del documentario “Free K2”, che ha ripercorso la spedizione organizzata dall’associazione nel 1990, un’ulteriore fonte di ispirazione per le giovani alpiniste.
## Un Futuro di Opportunità e Consapevolezza
L’obiettivo del progetto “Girls in Action” non si limita alla mera acquisizione di competenze tecniche. Questo progetto ambisce a promuovere l’autonomia femminile, la salvaguardia dell’ambiente montano e un approccio responsabile alla frequentazione delle alture. Le partecipanti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con professioniste del settore, di apprendere nozioni fondamentali per la sicurezza in montagna e di sviluppare un senso di responsabilità verso l’ambiente che le circonda.
Grazie a questa formazione avanzata, le studentesse potranno ora candidarsi a ruoli professionali come guide escursionistiche, educatrici per attività naturalistiche nelle scuole, sorveglianti ecologiche o guardaparco in riserve naturali. La cerimonia di consegna dei diplomi, svoltasi l’11 settembre presso il Government Postgraduate College for Girls di Saidu Sharif, ha rappresentato un momento di grande emozione e di orgoglio per le partecipanti, le loro famiglie e gli organizzatori del progetto.
## Oltre le Vette: Un Cambiamento Profondo
Il successo di “Girls in Action” va ben oltre i risultati tangibili del corso. L’iniziativa ha innescato un processo di cambiamento profondo nella percezione del ruolo della donna nella società pakistana. Le ragazze hanno dimostrato a se stesse e al mondo intero che non esistono limiti alle loro aspirazioni e che possono eccellere in qualsiasi campo, anche in quelli tradizionalmente dominati dagli uomini.
Carlo Alberto Pinelli, direttore dell’ufficio asiatico di Mountain Wilderness, ha definito il progetto un “successo totale, superiore alle aspettative più rosee”. In una società ancora in parte condizionata da tradizioni arcaiche, “Girls in Action” ha assunto l’aspetto di un’autentica rivoluzione culturale, dimostrando che le donne possono praticare con successo qualsiasi attività umana, in montagna come nella vita di tutti i giorni.
## Riflessioni Finali: L’Alpinismo come Scuola di Vita
L’alpinismo, spesso percepito come uno sport estremo e riservato a pochi eletti, può in realtà rappresentare una straordinaria scuola di vita. La montagna, con le sue sfide e le sue difficoltà, mette alla prova la nostra resilienza, la nostra capacità di adattamento e la nostra determinazione. Allo stesso tempo, ci insegna l’importanza della collaborazione, del rispetto per l’ambiente e della consapevolezza dei nostri limiti.
Una nozione base di alpinismo ci ricorda che la sicurezza in montagna è fondamentale. La preparazione fisica e tecnica, la conoscenza del territorio e l’utilizzo di attrezzature adeguate sono elementi imprescindibili per affrontare qualsiasi escursione in quota.
Una nozione avanzata* ci invita a riflettere sul ruolo dell’alpinismo come strumento di emancipazione sociale. L’esperienza della montagna può aiutare a superare le barriere culturali e di genere, a sviluppare un senso di autostima e di fiducia nelle proprie capacità, e a costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti.
L’iniziativa “Girls in Action” ci dimostra che l’alpinismo può essere molto più di uno sport: può essere un motore di cambiamento, un’opportunità per le donne di affermare il proprio diritto a sognare e a realizzare i propri obiettivi, in montagna come nella vita. E questo è un messaggio di speranza che risuona ben oltre le vette del Pakistan, raggiungendo ogni angolo del mondo.