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- Colin Haley ha compiuto la prima ascensione invernale in solitaria del Cerro Torre il 7 settembre 2025, lungo la Via dei Ragni, aperta nel 1974.
- Haley ha raggiunto la cima per la decima volta, definendo questa ascensione «la più speciale» tra tutte, grazie anche all'allineamento di Sole, Terra e Luna.
- La salita ha richiesto competenze in diverse discipline, tra cui sci alpinismo, sci di fondo e mountain bike, oltre a superare difficoltà come la ripida Headwall e una stretta fenditura rocciosa paragonata alla «versione congelata» della Harding Slot su El Capitan.
Colin Haley conquista il Cerro Torre in solitaria invernale
Il mondo dell’alpinismo è in fermento per l’eccezionale impresa compiuta da Colin Haley, che ha realizzato la prima ascensione invernale in solitaria del leggendario Cerro Torre, in Patagonia. Lo scalatore americano ha conquistato la cima il 7 settembre 2025, alle ore 22:00, realizzando un obiettivo bramato per più di un decennio. La salita è avvenuta lungo la storica Via dei Ragni, aperta nel 1974 da Casimiro Ferrari, Daniele Chiappa, Pino Negri e Mario Conti, membri del prestigioso gruppo alpinistico dei Ragni di Lecco.
Haley, che ha compiuto 41 anni, ha descritto il momento in cui ha raggiunto la vetta come un’esperienza surreale, illuminata dalla luce intensa della luna piena. L’impresa è stata resa ancora più significativa dal fatto che il Sole, la Terra e la Luna erano allineati, creando uno spettacolo naturale mozzafiato. Questa è la decima volta che Haley raggiunge la cima del Cerro Torre, ma ha dichiarato che questa ascensione è “la più speciale” tra tutte.

La Via dei Ragni: una sfida leggendaria
La Via dei Ragni, scelta da Haley per la sua impresa, è rinomata per le sue difficoltà tecniche e ambientali. La via presenta tratti di arrampicata su ghiaccio, misto e roccia, oltre a richiedere una notevole resistenza fisica e capacità di sopravvivenza in un ambiente ostile. Haley ha sottolineato che per portare a termine questa salita sono state necessarie competenze in diverse discipline alpinistiche, tra cui sci alpinismo, sci di fondo e persino mountain bike.
L’alpinista ha inoltre ricordato il tentativo compiuto nel 2016 dall’austriaco Markus Pucher, che si era dovuto ritirare a un solo tiro dalla vetta. Haley ha espresso il suo rispetto per l’impresa di Pucher, definendola “molto impressionante”. La salita di Haley rappresenta un nuovo punto di riferimento per l’alpinismo moderno, combinando preparazione tecnica, resistenza fisica e capacità di adattamento a condizioni estreme.
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Dettagli della salita: un’odissea in verticale
Haley ha iniziato la sua ascensione il 6 settembre, dopo aver predisposto diversi depositi di materiale nei giorni precedenti. Ha superato le prime lunghezze di ghiaccio duro senza corda, per poi iniziare ad auto-assicurarsi. Raggiunto il suo punto più alto del 2023 all’Elmo, ha deciso di non bivaccare e di proseguire verso la ripida Headwall.
La Headwall si è rivelata più impegnativa del previsto, e Haley è entrato nella sua tenda all’una di notte, a soli tre tiri dalla vetta. Il giorno successivo, dopo essersi riposato, ha ripreso la salita. La fase successiva all’Headwall, all’interno della protuberanza sommitale di ghiaccio, ha richiesto un’estenuante opera di perforazione attraverso la consistenza porosa del ghiaccio. Successivamente, Haley ha dovuto superare una fenditura rocciosa estremamente stretta, da lui paragonata a una “versione congelata” della celebre Harding Slot su El Capitan, in Yosemite. Dopo tre ore di lotta, è riuscito a superare il camino e a raggiungere la vetta.
Un nuovo capitolo nell’alpinismo patagonico
L’impresa di Colin Haley segna un nuovo capitolo nella storia dell’alpinismo patagonico. La sua salita in solitaria invernale del Cerro Torre rappresenta un’eccezionale dimostrazione di abilità, coraggio e determinazione. Haley ha dimostrato di possedere le competenze tecniche, la resistenza fisica e la forza mentale necessarie per affrontare una delle sfide più impegnative dell’alpinismo moderno.
La sua impresa è un’ispirazione per tutti gli alpinisti e un tributo alla bellezza selvaggia e inospitale della Patagonia. Haley ha ringraziato i suoi sponsor per il supporto fornito, tra cui Patagonia, Petzl, SCARPA ed Evil Eye.
Riflessioni conclusive: l’essenza dell’alpinismo
L’impresa di Colin Haley ci riporta al cuore dell’alpinismo: la sfida con sé stessi, la ricerca del limite, la comunione con la natura selvaggia. La sua salita in solitaria invernale del Cerro Torre non è solo un’impresa sportiva, ma un’esperienza umana profonda, che ci interroga sul nostro rapporto con la montagna e con la nostra stessa esistenza.
Una nozione base di alpinismo che emerge da questa impresa è l’importanza della preparazione: Haley ha accumulato anni di esperienza in Patagonia e in altre montagne del mondo, affinando le sue competenze tecniche e la sua capacità di adattamento alle condizioni estreme. Una nozione avanzata è la capacità di prendere decisioni difficili in condizioni di stress: Haley ha dovuto affrontare imprevisti e difficoltà lungo la via, e ha saputo trovare le soluzioni giuste per superarle.
L’impresa di Haley ci invita a riflettere sul significato dell’alpinismo oggi: è ancora possibile spingersi oltre i limiti, esplorare nuove frontiere, vivere esperienze autentiche in un mondo sempre più omologato? La risposta è sì, se si ha la passione, la determinazione e il rispetto per la montagna che hanno animato Colin Haley nella sua straordinaria avventura.