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- Matteo Della Bordella e Marco Majori hanno compiuto la prima salita invernale della via Casarotto sul Pilastro Goretta del Fitz Roy.
- La via Casarotto, aperta in solitaria nel 1979 da Renato Casarotto, si sviluppa per oltre 1500 metri con difficoltà fino al VII grado e passaggi in A1–A2.
- Le temperature in Patagonia in inverno possono scendere fino a -20°C, rendendo la scalata estremamente impegnativa.
- La via, con i suoi 35 tiri e 1300 metri di parete, ha richiesto un notevole impegno e adattamento alle condizioni ambientali.
Recentemente, Matteo Della Bordella, del gruppo Ragni di Lecco, e la guida alpina Marco Majori hanno compiuto un’impresa straordinaria: la prima salita invernale della via Casarotto sul Pilastro Goretta del Fitz Roy, in Patagonia. Questa ascensione rappresenta un momento significativo nella storia dell’alpinismo moderno, non solo per la difficoltà intrinseca della via, ma anche per il suo valore simbolico, ripercorrendo le orme di un grande alpinista come Renato Casarotto.
La via Casarotto: un capolavoro di ingegno e audacia
La via Casarotto, aperta in solitaria da Renato Casarotto nel gennaio del 1979, è considerata una delle vie più belle e impegnative della Patagonia. Con uno sviluppo di oltre 1500 metri e difficoltà fino al VII grado, con passaggi in artificiale (A1–A2), questa linea sul Pilastro Goretta rappresenta una sfida complessa anche in condizioni estive. Casarotto, alpinista vicentino classe 1948, dedicò questa impresa alla moglie Goretta Traverso, che lo assistette al campo base. La via è nota per la sua esposizione, la difficoltà tecnica e la necessità di un’arrampicata sostenuta su roccia e ghiaccio. La sua apertura in solitaria la rende un’impresa ancora più notevole, testimonianza dell’audacia e della determinazione di Casarotto.

Affrontare l’inverno: la sfida del gelo, della solitudine e della perseveranza
La spedizione di Della Bordella e Majori, che ha ricevuto il supporto del Club Alpino Italiano, ha avuto inizio nei primi giorni di agosto con l’ambizioso scopo di affrontare questo impegnativo percorso durante la stagione invernale. Inizialmente, il team includeva anche Tommaso Lamantia, che ha partecipato a un primo tentativo. Le condizioni invernali in Patagonia sono estreme, con temperature che possono scendere fino a -20°C di notte e giornate molto più corte. Questo significa che gli alpinisti hanno a disposizione meno tempo per scalare e devono affrontare il freddo intenso e il vento forte. Della Bordella ha descritto l’esperienza come incredibile, sottolineando la sensazione di sentirsi minuscoli di fronte a queste montagne immense. Nonostante le difficoltà, la determinazione del team ha prevalso. Dopo un primo tentativo con Lamantia, Della Bordella e Majori hanno atteso pazientemente una finestra di bel tempo, riuscendo infine a completare la salita. La via, con i suoi 35 tiri e 1300 metri di parete, ha richiesto un impegno costante e una grande capacità di adattamento alle condizioni ambientali.
Un sogno realizzato e un omaggio a Casarotto
Per Marco Majori, questa salita rappresentava un sogno coltivato fin da bambino. Cresciuto con una foto di Casarotto appesa in casa, Majori ha sempre ammirato l’alpinista vicentino e la sua impresa sul Fitz Roy. La salita invernale della via Casarotto è stata quindi un modo per onorare la memoria di Casarotto e per realizzare un sogno personale. Nonostante non fosse al massimo della forma fisica a causa di un incidente al K2, Majori ha trovato in questa salita una vera terapia d’urto, che lo ha rilanciato da dove aveva lasciato. Della Bordella ha sottolineato l’importanza dell’intesa tra i due alpinisti, che ha permesso loro di superare le difficoltà e di raggiungere la vetta. La prima invernale della via Casarotto è un’impresa che rimarrà nella storia dell’alpinismo, testimonianza della passione, della determinazione e del rispetto per la montagna.
Eredità e ispirazione: il futuro dell’alpinismo patagonico
L’ascensione di Della Bordella e Majori non è solo un’impresa sportiva, ma anche un’importante lezione di umiltà e perseveranza. Ci ricorda che, anche di fronte alle sfide più difficili, la determinazione e la passione possono portare a risultati straordinari. Questa salita, inoltre, riaccende i riflettori sull’eredità di Renato Casarotto, un alpinista che ha saputo interpretare lo spirito dell’alpinismo moderno, fatto di audacia, rispetto per la montagna e ricerca della solitudine.
Amici appassionati di montagna, riflettiamo un attimo. Questa impresa ci ricorda che l’alpinismo non è solo performance, ma anche un viaggio interiore, un confronto con i propri limiti e con la grandezza della natura. La Patagonia, con le sue montagne maestose e le sue condizioni estreme, rappresenta un banco di prova per gli alpinisti di tutto il mondo.
Approfondiamo un po’: una nozione base è che l’alpinismo invernale richiede una preparazione fisica e mentale ancora più accurata rispetto all’alpinismo estivo. Le temperature rigide, il vento forte e la neve possono rendere la progressione molto più difficile e pericolosa. Una nozione avanzata è che la scelta della via e la strategia di salita sono fondamentali per il successo di un’ascensione invernale. È importante valutare attentamente le condizioni della neve e del ghiaccio, scegliere una via che sia adatta alle proprie capacità e pianificare la salita in modo da sfruttare al meglio le finestre di bel tempo.
Questa salita ci invita a riflettere sul significato dell’alpinismo e sul rapporto tra l’uomo e la montagna. Cosa ci spinge a sfidare le difficoltà e a cercare la vetta? Qual è il valore di un’impresa come questa, al di là del risultato sportivo? Forse la risposta sta nella ricerca di un’esperienza autentica, in un mondo sempre più artificiale e omologato. Forse sta nella possibilità di mettersi alla prova, di superare i propri limiti e di scoprire la propria forza interiore.
- Pagina Wikipedia dedicata a Matteo Della Bordella, alpinista protagonista dell'impresa.
- Pagina ufficiale di Marco Majori, guida alpina che ha partecipato alla salita.
- Sito ufficiale del Club Alpino Italiano, supporta spedizioni alpinistiche.
- Bando del CAI per supportare spedizioni alpinistiche, utile per il finanziamento.