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- Il 6 agosto 2025, Samuele Mazzolini e Mirco Grasso hanno completato la prima ascensione della parete est del Phandambiri, una parete di 890 metri, aprendo la via «O caminho dos cogumelos».
- La spedizione, sostenuta dal Club Alpino Italiano, ha stabilito un legame con la comunità di Zembe, partecipando a un rito tribale prima dell'ascensione, dimostrando rispetto per la cultura locale.
- Come gesto di solidarietà, Mirco Grasso e Samuele Mazzolini hanno attrezzato una placca rocciosa per i bambini del villaggio e doneranno tutto il materiale tecnico al termine della spedizione.
È stata compiuta un’impresa alpinistica di rilievo nel cuore del Mozambico, dove un team di sei alpinisti, tra cui l’ingegnere e docente Samuele Mazzolini, ha realizzato la prima ascensione del monolite granitico del Phandambiri. Questa vetta, situata in una zona remota della savana, era fino ad ora inesplorata e rappresenta una sfida significativa per gli alpinisti moderni.
La Conquista della Parete Est
Il 6 agosto 2025, *Samuele Mazzolini e Mirco Grasso hanno segnato un punto di svolta nella storia dell’alpinismo, completando la salita della parete est del Phandambiri, un’imponente parete di 890 metri. L’itinerario è stato battezzato “O caminho dos cogumelos” (Il cammino dei funghi), un nome evocativo che richiama le particolari protuberanze rocciose, i cosiddetti “knob”, che caratterizzano la parete. La via, suddivisa in 19 tiri, ha richiesto sei giorni di arrampicata intensa, mettendo a dura prova le capacità tecniche e la resistenza fisica dei due alpinisti.

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- Non sono del tutto d'accordo... 🤔 Mettere a rischio un ecosistema......
- E se vi dicessi che questa 'prima ascensione' potrebbe non essere......
- Phandambiri, scalata solidale in Mozambico...❤️...
Un’Avventura Umana e Culturale
La spedizione, sostenuta dal Club Alpino Italiano e dal Club Alpino Accademico Italiano, non è stata solo un’impresa sportiva, ma anche un’esperienza umana e culturale profonda. Il team, composto da Manrico Dell’Agnola, Maurizio Giordani, Antonella Giacomini, Anna Mazzolini e Nancy Paoletto, ha stabilito un legame speciale con la comunità locale di Zembe, un piccolo villaggio ai piedi del monte. Anna Mazzolini, in particolare, ha svolto un ruolo cruciale come mediatrice culturale, facilitando i rapporti con le amministrazioni e le comunità locali. Prima dell’ascensione, il gruppo ha partecipato a un rito tribale per “benedire” l’arrivo degli ospiti, un gesto che testimonia il rispetto e la sensibilità verso la cultura locale.
L’Importanza dell’Avvicinamento
L’avvicinamento al Phandambiri è stato un’avventura a sé stante, richiedendo diversi giorni di viaggio attraverso la savana mozambicana. Dopo un percorso di due giorni in jeep e l’ultima tratta a bordo di un vecchio Defender, l’equipe ha raggiunto il campo base, dove è stata ricevuta da una rappresentanza della comunità di Zembe. Questo lungo e complesso avvicinamento ha permesso al team di entrare in contatto con la realtà locale, comprendendo le sfide e le opportunità di questa regione remota.
Un Gesto di Solidarietà
Oltre all’obiettivo alpinistico, la spedizione ha voluto lasciare un segno tangibile nella comunità di Zembe. Mirco Grasso e Samuele Mazzolini hanno attrezzato una placca rocciosa più semplice per far arrampicare i bambini del villaggio, offrendo loro un’opportunità di gioco e di scoperta. Inoltre, al termine della spedizione, tutto il materiale tecnico e tecnologico utilizzato al campo base verrà donato alla comunità locale, contribuendo a migliorare le loro condizioni di vita.
Riflessioni Finali: Oltre la Vetta, un Legame Duraturo
L’ascensione del Phandambiri rappresenta un successo alpinistico di grande valore, ma è anche un esempio di come l’alpinismo moderno possa coniugare l’esplorazione sportiva con la responsabilità sociale e culturale. La spedizione ha dimostrato che è possibile superare i propri limiti fisici e mentali, raggiungendo vette inesplorate, ma anche costruire ponti tra culture diverse, creando un legame duraturo con le comunità locali.
Amici appassionati di montagna, cosa ne pensate di questa impresa? Non è forse vero che l’alpinismo, oltre ad essere una sfida personale, può diventare un’occasione per conoscere e rispettare culture diverse?
Una nozione base da tenere sempre a mente è che l’alpinismo non è solo una questione di tecnica e preparazione fisica, ma anche di rispetto per l’ambiente e le comunità locali.
Una nozione più avanzata* è che l’etica dell’alpinismo moderno richiede un approccio responsabile e sostenibile, che tenga conto dell’impatto ambientale e sociale delle nostre azioni.
Vi invito a riflettere su come possiamo rendere le nostre avventure in montagna non solo un’esperienza personale, ma anche un contributo positivo per il mondo che ci circonda.