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- Era il 21 giugno 1975 quando Jim Bridwell, John Long e Bill Westbay realizzarono la prima salita in giornata del Nose, la via più iconica di El Capitan, nello Yosemite.
- Diciotto anni prima, nel 1958, Warren Harding impiegò 17 giorni per la prima salita del Nose, utilizzando 125 chiodi a pressione.
- Alle quattro del mattino, Bridwell, Long e Westbay iniziarono la loro ascesa, raggiungendo la cima dopo 17 ore e 45 minuti di arrampicata intensa.
L’eco di un’impresa leggendaria risuona ancora oggi, a distanza di cinquant’anni. Era il 21 giugno 1975 quando Jim Bridwell, John Long e Bill Westbay realizzarono la prima salita in giornata del Nose, la via più iconica di El Capitan, nello Yosemite. Un’impresa che ha segnato un punto di svolta nell’alpinismo moderno, aprendo nuove prospettive e spingendo i limiti dell’arrampicata.
La genesi di un’idea rivoluzionaria
L’idea di scalare il Nose in un solo giorno, che all’epoca sembrava pura follia, era nata dalla mente visionaria di Frank Sacherer. Come racconta Bridwell nella sua autobiografia, Sacherer era un climber capace di realizzare imprese ritenute impossibili. Sebbene Sacherer avesse poi abbandonato l’arrampicata per dedicarsi alla fisica, l’idea di una salita lampo del Nose rimase impressa nella mente di Bridwell.
Diciotto anni prima, nel 1958, per portare a termine la prima salita del Nose, Warren Harding aveva speso 17 giorni effettivamente passati in parete, impiegando 125 chiodi a pressione. Un’impresa titanica, che aveva richiesto un enorme dispendio di tempo e risorse. L’idea di Bridwell e dei suoi compagni era quella di ribaltare completamente questo approccio, dimostrando che era possibile scalare El Capitan in tempi impensabili.
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L’ascesa: velocità, abilità e un pizzico di follia
Alle quattro del mattino del 21 giugno 1975, Bridwell, Long e Westbay iniziarono la loro avventura. Vestiti con abiti colorati e stravaganti, in pieno stile hippy, i tre climber attaccarono la parete con determinazione e velocità. John Long, definito “l’arrampicatore più robusto mai arrivato nella Valle”, guidò la cordata nella prima parte della via, divorando le lunghezze di corda a un ritmo impressionante.
Alle sei del mattino, il terzetto svegliò un’altra cordata che stava bivaccando sulla Dolt Tower, lasciandoli a bocca aperta per la loro velocità e il loro abbigliamento eccentrico. La concentrazione e l’energia dei tre erano palpabili, tanto da sembrare di poterle toccare con mano.
Nel corso della giornata, la stanchezza iniziò a farsi sentire, ma la determinazione e la fortuna li sostennero. Alle 13:30, con 700 metri di arrampicata alle spalle, Jim Bridwell prese il comando della cordata. Nonostante una corda incastrata e la scarsità di chiodi in parete, Bridwell riuscì a superare le difficoltà e a condurre i suoi compagni verso la vetta.
Alle sette di sera, dopo 17 ore e 45 minuti di arrampicata intensa, Bridwell, Long e Westbay raggiunsero la cima di El Capitan, realizzando un’impresa che sarebbe entrata nella storia dell’alpinismo.

Jim Bridwell: un fuoriclasse ribelle
Jim Bridwell, soprannominato “The Bird”, era un alpinista fuori dal comune, dotato di una forza fisica e di una resistenza straordinarie. Originario del Texas, dove nacque nel 1944, Bridwell si mise in luce per la sua bravura nel tracciare nuove vie di notevole difficoltà ed eleganza e per la capacità di completare ripetizioni con tempi da record.
La sua figura eccentrica e ribelle, lontana dagli stereotipi dell’alpinista tradizionale, lo rese un’icona per molti appassionati. Bridwell era un anticonformista, un “fuggitivo dalla noia e da tutto ciò che è mondano”, come lo definì il suo compagno di cordata John Long.
Nel corso della sua carriera, Bridwell aprì numerose vie su El Capitan e sull’Half Dome, spingendosi in parete aperta e scegliendo linee meno naturali rispetto ai suoi predecessori. Tra le sue imprese più celebri, spiccano la prima salita fino in vetta della via Maestri al Cerro Torre, compiuta nel 1979 con Steve Brewer, e la prima ascensione in giornata del Nose.
La sua influenza sull’arrampicata moderna è innegabile. Bridwell contribuì a inventare nuove tecniche e attrezzature, come il copperhead e il bird beak, e promosse un approccio all’arrampicata basato sulla velocità, l’abilità e l’accettazione del rischio.
L’eredità di un’icona
La figura di Jim Bridwell continua a ispirare gli alpinisti di tutto il mondo. La sua passione per l’arrampicata, il suo spirito ribelle e la sua capacità di superare i propri limiti lo hanno reso un’icona intramontabile.
La sua eredità non si limita alle sue imprese in parete, ma si estende anche al suo contributo all’evoluzione delle tecniche di arrampicata e alla sua influenza sulla cultura alpinistica. Bridwell ha dimostrato che l’arrampicata non è solo una questione di forza fisica, ma anche di creatività, coraggio e spirito di avventura.
La sua scomparsa, avvenuta nel 2018, ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo dell’alpinismo, ma il suo ricordo e le sue imprese continuano a vivere nei cuori di tutti coloro che amano la montagna e l’arrampicata.
Un’eredità di audacia e innovazione
L’impresa di Jim Bridwell e dei suoi compagni nel 1975 non fu solo una dimostrazione di forza e abilità, ma anche un atto di audacia e innovazione. *Hanno dimostrato che era possibile superare i limiti imposti dalla tradizione e aprire nuove frontiere nell’alpinismo. La loro salita in giornata del Nose ha ispirato generazioni di climber a sognare in grande e a spingersi oltre i propri limiti.
È importante ricordare che l’arrampicata è un’attività che comporta dei rischi, e che è fondamentale affrontarla con preparazione, consapevolezza e rispetto per la montagna.* La sicurezza deve essere sempre al primo posto, e non bisogna mai sottovalutare le difficoltà e i pericoli che si possono incontrare in parete.
Un concetto avanzato da tenere a mente è che l’etica dell’arrampicata è in continua evoluzione. Le tecniche, le attrezzature e gli stili di salita cambiano nel tempo, ma è fondamentale preservare il rispetto per la storia e per le imprese di chi ci ha preceduto. Non bisogna dimenticare che ogni via ha una sua storia e un suo significato, e che è importante preservare l’integrità e l’autenticità delle pareti.
Riflettiamo su come l’audacia e l’innovazione di Jim Bridwell abbiano trasformato il mondo dell’alpinismo. Cosa significa per noi superare i nostri limiti e perseguire i nostri sogni? Come possiamo onorare l’eredità di chi ci ha preceduto, preservando al contempo l’integrità e l’autenticità delle pareti che amiamo?
- Pagina biografica di Jim Bridwell, figura chiave nell'impresa alpinistica descritta.
- Pagina Wikipedia su John Long, figura chiave nell'ascensione del Nose.
- Sito ufficiale del Parco Nazionale Yosemite, contesto dell'impresa alpinistica.
- Pagina di Wikipedia dedicata a El Capitan, utile per la sua descrizione geologica.